Inter, cosa va e cosa manca
NAPOLI (di Nicola Brattoli) – C’è qualcosa di nuovo nell’aria. L’inter alla prima stagionale è stata, memore della passata stagione, un toccasana per i tifosi interisti. C’è la viva coscienza che, probabilmente, non si vedrà più una squadra in balia degli avversari per gran parte della partita, calciatori trascinarsi per il campo in deficit di condizione e non si subiranno 57 gol in una sola stagione.
Cosa è andato – Dopo la partita con il Cittadella si attendeva un banco di prova più ostico per i neroazzurri ed il Genoa era l’avversario ideale per misurare la condizione degli uomini di Mazzarri. Nota lieta è che l’inter ha mostrato già un buon stato di salute, come dimostrato negli ultimi 25 minuti dove si ricercava con maggiore forza il raddoppio, anziché difendersi dagli attacchi genoani. Dalle fasce si sono viste buone cose, come l’azione della prima fortunata rete. Nella ripresa con gli innesti dei giovani rampanti Icardi e Kovacic c’è stata un aumento di pericolosità in attacco ed una velocizzazione della manovra. Chi sta dimostrando con maggior frequenza ciò che si era palesato in passato, a corrente alterna, è Ricky Alvarez. Se la seconda punta non è il suo ruolo ideale, lui è comunque in tutte le azioni dell’inter e da mezz’ala ha fatto cose importanti. Giocatore che con l’aiuto dell’allenatore può fare un salto di qualità.
Cosa non è andato – Sicuramente Kuzmanovic e Cambiasso dal primo minuto sono stati una scelta precisa di Walter Mazzarri, per limitare il centrocampo ligure e riproporre la fantasia di Kovacic nella ripresa. Ma sia l’essere troppo compassato del primo e l’imprecisione del secondo hanno bocciato questo tipo di coppia nel tris di centrocampo. In attacco, invece, troppo poco il solo Palacio, in una partita dove si ha il 60% del possesso palla. Un simile schema tattico va bene nelle partite impostate sul contropiede, ma contro le squadre arroccate in difesa urge uomo d’area di rigore. Difatti la svolta con l’entrata di Icardi.
Cosa manca – Dal mercato dovrebbe arrivare ancora qualcosina. Sugli esterni dopo l’arrivo di Wallace, il numero degli interpreti è quello giusto, con Pereira, Nagatomo, Jonathan; ma l’arrivo eventuale di Isla sarebbe comunque una manna dal cielo, in termini di qualità ed efficacia. Si parla inoltre del ritorno di Samuel Eto’o. Il camerunense sarebbe la ciliegina in un buon mercato; ma andrebbe contro la politica dei giovani. Col suo arrivo Icardi e Belfodil, con il rientro dall’infortunio di Milito, non avrebbero i minuti necessari per la loro crescita. A Mazzarri la scelta.