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Il Teatro cerca casa presenta “Concert of Dance Performing Arts Group”

NAPOLI – Il Teatro cerca casa porta in scena i “concerti di danza” ispirati al movimento avanguardista sorto negli anni ’60 a New-York. Venerdì 24 ottobre a Napoli, alle 20:30, nella sede di Movimento Danza, si anima lo spettacolo Concert of a dance – Performing Arts Group. Per il secondo anno consecutivo la Compagnia Giovani Movimento Danza guidata da Gabriella Stazio partecipa alla rassegna di spettacoli itineranti negli appartamenti privati della Campania ideata da Manlio Santanelli, organizzata da Livia Coletta e Ileana Bonadies.

Il programma prevede due coreografie: Vent pecchè aggia sfugà coreografia di Alessandro Schiattarella. In scena Valeria D’Antonio, Gerardo Gaeta, Francesca Pascazio, Simona Perrella. Produzione Movimento Danza/Ministero Beni e Attività Culturali/Regione Campania. A la renverse (suite) coreografia di Mathilde Monnier rimontata da Sonia Di Gennaro. In scena: Vakleria D’Antonio, Fabio De Rosa, Gerardo Gaeta, Francesca Pascazio, Simona Perrella.Produzione Movimento Danza/Institut Français Napoli/Ministero Beni ed Attività Culturali/Regione Campania.

Il teatro cerca casaChe significa danzare? Che differenza c’è tra muoversi e danzare? È lo spazio che determina la danza, o è quest’ultima che crea il suo spazio? Tutti possono fare danza, oppure solo alcune persone? Queste sono alcune delle domande che nei primi anni ’60 si posero un gruppo di artisti all’avanguardia negli Stati Uniti, danzatori, pittori, musicisti, nel tentare nuove strade della performance artistica. “Nel continuare il percorso intrapreso con il Teatro cerca casa nella scorsa stagione con un evento speciale – spiega Gabriella Stazio, coreografa, danzatrice, manager, considerata tra le maggiori protagoniste sulla scena italiana della danza contemporanea – cercheremo di dare una risposta a queste domande. All’epoca, questi avanguardisti cominciarono a danzare in una chiesa sconsacrata del Village, la Judson Church, tramite una serie di “concerti di danza” (così vollero chiamarli), che si svolsero a partire dal 6 luglio 1962 fin verso la fine del 1964, man mano utilizzando altri spazi e continuando a lavorare anche negli anni successivi.

La sperimentazione della Judson Church, rivoluzionata a livello letterario dai poeti beat, in teatro dal Living Theatre, viene riproposta a Napoli con l’obiettivo di creare un pubblico attento, appassionato e competente sulla contemporaneità dell’arte e della danza, aprire uno spazio critico e di riflessione sull’assenza ingiustificabile nella nostra città di programmazione sulla contemporaneità, danza di ricerca, linguaggi del corpo innovativi, coinvolgere il pubblico in un processo di creazione artistica.

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