Bambini rom ridotti in schiavitù, l’ira del presidente Armando Coppola
NAPOLI – «E’ la dimostrazione delle condizioni disumane in cui sono costretti a vivere i bambini dei campo rom. Questi fatti dimostrano il totale disinteresse delle associazioni come “Chi rom e chi no” o come il consorzio Gesco, che prendono fondi per le loro attività e che dovrebbero occuparsi delle condizioni di vita di questi bambini ma che, invece, mostrano totale disinteresse. Non si può tollerare che nel 2016 ci siano bambini costretti a vivere in schiavitù, che non vanno a scuola, che vengono bastonati quotidianamente da genitori-aguzzini. Bisogna assolutamente intervenire al più presto con lo sgombero dei campi rom, con il rimpatrio dei non aventi diritto e con la reale assistenza a chi dimostra di avere reali necessità economiche. Basta con l’ipocrisia di certe associazioni che semplicemente fingono di assistere i rom e che invece sono buone solo a intascare i fondi stanziati accusando di razzismo chi vuole che le regole siano rispettate e che, soprattutto, i bambini vengano rispettati in quanto tali».
Così il presidente della IV Municipalità Armando Coppola in merito al grave fatto di cronaca che vede coinvolti due fratelli di 10 e di 11 anni di etnia rom sorpresi a mendicare nei pressi di piazza Nazionale. I due ragazzini, in evidente stato di malnutrizione e in condizioni igieniche precarie, hanno raccontato agli agenti di essere costretti a mendicare dai genitori che li avevano persino obbligati a chiedere latte e pannolini per un terzo fratello.
Il presidente del parlamentino di Gianturco si è recentemente espresso stigmatizzando l’atteggiamento di alcune associazioni che hanno impedito lo sgombero – previsto dalla Procura – del campo rom di via Brecce dove, secondo le stime, vivono in condizioni disumane circa 2000 persone di cui almeno 400 bambini.