Approvato alla Camera il DDL Sicurezza: ecco cosa cambia, dalla cannabis alle manifestazioni
Con 162 voti favorevoli, 91 contrari e tre astenuti, la Camera dei Deputati ha approvato il ddl Sicurezza, un disegno di legge voluto dal governo Meloni che introduce nuove sanzioni e aggrava alcune pene per reati già esistenti. Il provvedimento, che ora passa al Senato per l’approvazione definitiva, ha suscitato dibattito, soprattutto per le modifiche riguardanti le manifestazioni e le proteste pacifiche. Di seguito le principali novità previste dal testo.
Stretta sulle manifestazioni: nuove pene più severe
Una delle misure più controverse riguarda le manifestazioni, in particolare quelle che comportano danni a cose o minacce a persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. La pena per chi commette questi reati è stata inasprita: si rischiano ora dai 18 mesi a cinque anni di carcere, accompagnati da una multa che può arrivare fino a 15.000 euro. Una novità riguarda l’aggravante per i reati di violenza e minaccia nel caso in cui siano commessi allo scopo di impedire la realizzazione di opere pubbliche o infrastrutture strategiche, come il Ponte sullo Stretto di Messina o la Tav. Questa disposizione mira a contrastare le proteste che rallentano la realizzazione di grandi progetti.
Anche il blocco stradale subisce una stretta: attualmente considerato un illecito amministrativo, diventerà reato penale. Chiunque blocchi strade o ferrovie, anche pacificamente, rischia fino a un mese di reclusione e una multa fino a 300 euro. Se l’azione viene compiuta durante una manifestazione con più persone coinvolte, la pena aumenta: si va dai sei mesi ai due anni di carcere. Questa misura ha portato alcuni critici a ribattezzare la norma “anti-Gandhi” in riferimento alle forme di protesta non violente tipiche del pacifismo.
La cannabis light e la criminalizzazione
Un altro punto rilevante del ddl riguarda la cannabis light. La vendita e la commercializzazione dei prodotti derivati da cannabis con basso contenuto di THC erano finora oggetto di un quadro normativo incerto. Con il ddl Sicurezza, viene introdotta una stretta sulla vendita di cannabis light, che viene equiparata alla droga tradizionale, comportando sanzioni simili. I dettagli esatti delle nuove disposizioni restano da chiarire, ma si punta a eliminare qualsiasi margine di tolleranza per la vendita di questi prodotti, nonostante fossero generalmente considerati legali in precedenza.
Migranti e nuove regole per i rimpatri
Nel disegno di legge si inseriscono anche misure più dure riguardanti i migranti. Il ddl prevede l’estensione dei tempi di detenzione nei centri per il rimpatrio, con l’obiettivo di facilitare l’espulsione di coloro che vengono giudicati irregolari. Le tempistiche saranno allungate per garantire una maggiore efficienza nei rimpatri forzati, riducendo le possibilità di permanenza in Italia per i migranti in attesa di espulsione.
Più poteri e tutele per le forze di polizia
Il ddl Sicurezza introduce anche maggiori tutele per le forze di polizia. In particolare, sono previste pene più severe per chi aggredisce un pubblico ufficiale durante l’esercizio delle sue funzioni. Questo capitolo del provvedimento è stato accolto con favore dalle forze dell’ordine, che vedono in queste misure un rafforzamento del loro ruolo e delle garanzie di protezione in situazioni di pericolo. Il ddl Sicurezza è ora atteso al Senato, dove sarà sottoposto a ulteriori discussioni prima dell’approvazione definitiva. Tuttavia, è probabile che la maggioranza di governo punti a evitare modifiche significative per far approvare il testo così com’è, in linea con la volontà di rafforzare la linea dura su reati, sicurezza e manifestazioni.
Stretta sulle manifestazioni: nuove pene più severe
Una delle misure più controverse riguarda le manifestazioni, in particolare quelle che comportano danni a cose o minacce a persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. La pena per chi commette questi reati è stata inasprita: si rischiano ora dai 18 mesi a cinque anni di carcere, accompagnati da una multa che può arrivare fino a 15.000 euro. Una novità riguarda l’aggravante per i reati di violenza e minaccia nel caso in cui siano commessi allo scopo di impedire la realizzazione di opere pubbliche o infrastrutture strategiche, come il Ponte sullo Stretto di Messina o la Tav. Questa disposizione mira a contrastare le proteste che rallentano la realizzazione di grandi progetti.
Anche il blocco stradale subisce una stretta: attualmente considerato un illecito amministrativo, diventerà reato penale. Chiunque blocchi strade o ferrovie, anche pacificamente, rischia fino a un mese di reclusione e una multa fino a 300 euro. Se l’azione viene compiuta durante una manifestazione con più persone coinvolte, la pena aumenta: si va dai sei mesi ai due anni di carcere. Questa misura ha portato alcuni critici a ribattezzare la norma “anti-Gandhi” in riferimento alle forme di protesta non violente tipiche del pacifismo.
La cannabis light e la criminalizzazione
Un altro punto rilevante del ddl riguarda la cannabis light. La vendita e la commercializzazione dei prodotti derivati da cannabis con basso contenuto di THC erano finora oggetto di un quadro normativo incerto. Con il ddl Sicurezza, viene introdotta una stretta sulla vendita di cannabis light, che viene equiparata alla droga tradizionale, comportando sanzioni simili. I dettagli esatti delle nuove disposizioni restano da chiarire, ma si punta a eliminare qualsiasi margine di tolleranza per la vendita di questi prodotti, nonostante fossero generalmente considerati legali in precedenza.
Migranti e nuove regole per i rimpatri
Nel disegno di legge si inseriscono anche misure più dure riguardanti i migranti. Il ddl prevede l’estensione dei tempi di detenzione nei centri per il rimpatrio, con l’obiettivo di facilitare l’espulsione di coloro che vengono giudicati irregolari. Le tempistiche saranno allungate per garantire una maggiore efficienza nei rimpatri forzati, riducendo le possibilità di permanenza in Italia per i migranti in attesa di espulsione.
Più poteri e tutele per le forze di polizia
Il ddl Sicurezza introduce anche maggiori tutele per le forze di polizia. In particolare, sono previste pene più severe per chi aggredisce un pubblico ufficiale durante l’esercizio delle sue funzioni. Questo capitolo del provvedimento è stato accolto con favore dalle forze dell’ordine, che vedono in queste misure un rafforzamento del loro ruolo e delle garanzie di protezione in situazioni di pericolo. Il ddl Sicurezza è ora atteso al Senato, dove sarà sottoposto a ulteriori discussioni prima dell’approvazione definitiva. Tuttavia, è probabile che la maggioranza di governo punti a evitare modifiche significative per far approvare il testo così com’è, in linea con la volontà di rafforzare la linea dura su reati, sicurezza e manifestazioni.