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(Video) Sacro e profano per l’8 dicembre napoletano

(Articolo: Daniela Giordano – Video: Carlo Maria Alfarano)

NAPOLI – Come di consueto, si è svolta in Piazza del Gesù la tradizionale cerimonia per la Festa dell’Immacolata Concezione, in una domenica senza ponte che ha ugualmente richiamato molti cittadini nelle strade del centro storico ad assolvere doveri misti a piaceri, in perfetta commistione tra sacro e profano.

primarieInnanzitutto è stata la giornata della partecipazione civica per quella fetta di elettorato che è andato a votare alle primarie Pd, per l’elezione del segretario nazionale. Le percentuali registrate sono state molto alte, tali da permettere la vittoria stracciante di Matteo Renzi, su Cuperlo e Civati, che in tutta Napoli e Provincia ha ottenuto oltre il 60% dei voti validi, con picchi all’80% nella sola Portici. Considerando i 2 euro da lasciare in offerta, si può dire che quest’anno il Pd avrà un Natale “grasso”, grazie a quei due milioni e più di votanti.

L’8 dicembre è, per convenzione, anche la data in cui inizia ufficialmente il periodo natalizio, il giorno in cui addobbare l’albero, fare il presepe e acquistare regali. Non è mancata, infatti, latradizionale folla nella storica strada dei pastori, San Gregorio Armeno, i cui artigiani pare abbiano registrato buone vendite nonostante la crisi, che per l’occasione ha aperto ai visitatori la chiesa e i suoi tesori, di norma chiusi o aperti solo di primo mattino durante l’anno. Pancia piena anche per gl’immancabili borseggiatori che quest’anno hanno fatto il colpo grosso, rapinando il padre di Gino Sorbillo, dell’incasso della famosa pizzeria dei Tribunali, nella notte tra sabato 7 e domenica 8.

La cerimonia che si tiene in Piazza del Gesù è decisamente interessante, se non altro perché oltre alla ovvia matrice religiosa, ne conserva una altrettanto storica. Si tratta di porre una corona di fiori alla Beata Vergine, sulla statua posta alla sommità della guglia fatta costruire da Carlo di Borbone a metà del Settecento. Il Sindaco della città porge un fascio di rose a un Vigile del Fuoco che, con una scala telescopica, la depone nelle mani della Madonna, considerata – prima – Patrona speciale della Patria Napolitana, quando il Regno ottenne l’indipendenza dagli austriaci, e poi Santa Protettrice del successivo Regno delle Due Sicilie, nella restaurazione post-napoleonica. La stessa cerimonia si svolge in contemporanea a Roma, alla presenza del Papa, davanti a un monumento simile a quello napoletano, ma costruito quasi un secolo dopo, quando Papa Pio IX indisse la famosa bolla Ineffabilis Deus in cui venne dichiarato ufficialmente dogma della Chiesa l’immunità dal peccato originale di Maria, fin dal suo concepimento.

Il culto dell’Immacolata Concezione è sempre stato molto vivo nei Borbone a Napoli, così com’è dimostrato dai monumenti a lei dedicati. Il Palazzo dell’Immacolatella che sorge nella zona portuale (sempre grazie a Carlo di Borbone) e la Chiesa al Campo di Marte, all’imbocco del Corso Secondigliano, fatta costruire in suo onore dal Re Ferdinando II, nel 1857, in seguito a un attentato fallito subìto proprio in quel luogo, durante una commemorazione. L’obelisco in marmo di Piazza del Gesù è il più importante, nonché il primo costruito grazie a una colletta tra i fedeli raccolta dal padre gesuita Francesco Pepe. Il fascino della statua in rame, posta alla sommità, è legata anche alla raffigurazione della Morte con la falce, appena la si osserva dal retro. Segno profano di quel culto esoterico assai presente nella città di Napoli, fin dalle origini, rendendone una delle capitali.

Alla cerimonia di quest’anno, erano presenti sia il Sindaco Luigi de Magistris, che il Cardinale Sepe, il quale nell’omelia ha voluto richiamare ancora l’attenzione alla tragedia ambientale nella Terra dei Fuochi e invitare Papa Francesco per una visita a Napoli. Si è bloccata la scala dei Vigili del Fuoco, al momento di portare in cima la corona di fiori da deporre in mano alla Madonna. Ci sono voluti circa dieci minuti per sostituire la batteria e farla ripartire. Inconvenienti che possono capitare, sì, ma per fortuna s’è trattato di un contesto festoso e non durante un’operazione di soccorso. Il tutto si è concluso con un applauso di sollievo della cittadinanza, anziché le solite lamentele di disservizio. Che sia stato un miracolo?

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