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(Video) Napoli, crolla palazzo: rischio idrogeologico annunciato


(Articolo: Antonella Cozzi – Riprese e Montaggio: Carlo Maria Alfarano, Dario Catania – Interviste: Andrea Messina – Foto: Daniela Giordano)

crollo_riviera_chiaia_NapoliUrbanBlog_com (1)E’ crollata questa mattina, l’ala di un palazzo al civico 71 presso la Riviera di Chiaia, nel centro di Napoli. Dopo i primi sopralluoghi si è potuto accertare che il fabbricato non era in condizioni fatiscenti.

Molte sono le testimonianze degli abitanti, alcuni riferiscono di un avvallamento che qualche giorno fa si era formato nel cortile di un altro palazzo, al civico 72, causando una dichiarazione di inagibilità di un esercizio commerciale che è stato poi chiuso. Prima che il palazzo crollasse, una pattuglia, composta da tre vigilesse, era appena arrivata alla riviera di Chiaia 72 per compiere un sopralluogo nell’edificio e per evacuarlo. Appena le tre vigilesse sono scese dall’auto è avvenuto il crollo e i massi hanno travolto la vettura.

crollo_riviera_chiaia_NapoliUrbanBlog_com (6)Intanto i vigili del fuoco indagano sulle possibili concause dell’improvviso cedimento. Tra esse si ipotizza una massiccia infiltrazione di acqua, 20 metri sotto il livello stradale, che si incanala dalla zona superiore al palazzo crollato a Napoli, in via Arco Mirelli, e interessa due grossi canaloni, uno per le acque reflue e un altro che porta l’acqua corrente.

crollo_riviera_chiaia_NapoliUrbanBlog_com (4)Al momento sono stati sgomberati tre edifici, quello crollato e i due adiacenti, liberando una quarantina tra appartamenti e uffici. L’infiltrazione, secondo quanto si apprende, avrebbe interessato anche il cantiere della metropolitana.

Quanto affermato dai vigili del fuoco trova conferma nelle tesi certificate dal Geologo Riccardo Caniparoli, docente di Valutazione d’Impatto Ambientale (V.I.A.), il quale sostiene che tutta la zona è stata interessata da un’alterazione della circolazione idrica sotterranea certificata e che il dissesto idrogeologico dell’area è stato causato dal cantiere della Linea 6 della Metropolitana, che ha innalzato la risalita delle acque suffregne e termali.

Questa situazione, secondo quanto afferma il Geologo Caniparoli era ben nota, inoltre, denuncia la scomparsa dagli uffici regionali della documentazione di impatto ambientale della Linea6 e conferma che tutta la zona di Chiaia sarà interessata a dissesti e tutti i palazzi sono a rischio e andrebbe fatta un’analisi approfondita.

Già nel 2010 la zona era stata interessata da allagamenti costanti, questa la situazione che ha costretto la famiglia Aurilia ad abbandonare il suo negozio “Terra Mia Bio“, presso via Riviera di Chiaia al civico 39, più volte interessato da allagamenti denunciati ed ignorati dalle istituzioni cittadine.

Dopo aver abbandonato il locale, la proprietaria ha dovuto installare una pompa permanente per drenare l’acqua che continuamente entrava all’interno del locale. Già tre anni fa, in un’ intervista inedita di Napoliurbanblog, il signor Aurilia dichiarava che tra giugno e luglio 2010, dal piano stradale saliva una colonna di cemento liquido di due/tre metri di altezza, utilizzato per la costruzione del tunnel della Linea6. Ci fu anche lo sprofondamento del piano stradale a livello della pompa di benzina presente sul territorio. Ma nonostante i continui esposti al Comune di Napoli i cittadini non ottennero nessuna risposta.

QUI L’INTERVISTA INTEGRALE DEL 2010

crollo_riviera_chiaia_NapoliUrbanBlog_com (3)Non è certo l’unico caso, altri commercianti, infatti, hanno abbandonato la zona a seguito dello stesso problema. Così un ristorante ” La Cantina di Triunfo” che dopo 20 anni di attività, per lo stesso problema, ha ceduto il locale, dopo aver installato una seconda pompa per il drenaggio.

Un disastro annunciato? L’unico elemento attestabile, al momento è che c’è stato un mancato controllo delle istituzioni.

In base alle ultime notizie nessun disperso e nessun ferito a seguito del crollo.crollo_riviera_chiaia_NapoliUrbanBlog_com (5)

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