(Video) La cultura si affida alla Memoria
(Servizio: Daniela Giordano)
“La memoria è vita e serve a dare un senso al presente. La memoria è al di là del tempo e nell’arte acquista voce e significato.”
Parole evocate dalla docente e storica dell’arte Ivana Porcini nel catalogo che presenta “Memory”, la mostra internazionale di scultura contemporanea, curata da Ian Rosenfeld, esposta nelle sale del Pan | Palazzo delle Arti di Napoli, fino al prossimo 10 giugno, ingresso gratuito.
La memoria è il tema che una collettiva di dieci scultori, provenienti da sei Paesi diversi, ha dovuto interpretare. Ognuno ha attinto a un vissuto, un passato di sé e di altri, dando sfogo alla propria arte e lavorando il materiale preferito, per dare al pubblico la propria idea personale di memoria.
C’è chi ha utilizzato i materiali tipici della scultura, l’alabastro e la pietra arenaria, chi ha creato busti con la cera delle candele. Chi soltanto vecchi vestiti dismessi, o comuni fibre, corde e stoffe. Il legno, o semplici scatole con foto e musiche della città di Berlino ad accompagnare l’opera. Chi addirittura ha utilizzato intestino animale, sangue e pigmenti, tanti materiali in un’unica opera, per rappresentare la fugacità delle nostre fragili esistenze.
Opere molto diverse, accomunate dalla stessa sensibilità di ricondurre il concetto della memoria ai temi centrali della vita: la nascita, la morte, la rinascita.
Il tutto a braccetto con il tempo, che scorre inesorabile. Un tempo sì passato, ma che può tornare in ogni momento presente, grazie al ricordo evocato da un sapore, una musica, un odore. La memoria, appunto. Un fragile equilibrio, quello del tempo che viviamo, che seppur da passato può tornare in ogni momento presente, è anche vero che da presente diventa passato, nell’immediato istante successivo a quello vissuto. Tornando a far parte, dunque, della sfera dei ricordi. E della memoria.