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(Video) Dieci anni dopo, una notte bianca ordinata

(Servizio: Daniela Giordano – Video: Marcello Santojanni)
NAPOLI – Arte e attività culturali di ogni genere hanno tenuto sveglio il Centro Storico di Napoli per la Notte Bianca di sabato 15 dicembre, organizzata dalla II Municipalità del Comune di Napoli con la collaborazione di Camera di Commercio e diocesi. Il titolo, “Notte d’arte – la cultura sveglia”, la dice tutta sulle reali intenzioni della manifestazione. Decine di eventi, disseminati lungo le strade dei Decumani e non solo, cominciati alle 18 e proseguiti tutta la notte, a cui hanno partecipato centinaia di persone venute anche dalla provincia. Insomma, una notte bianca che non è andata di certo in bianco. Strade, vicoli e piazze affollate di gente di tutte le età, ma senza quella calca ammassata, simil-formicaio, che ancora ricorda con nitidezza chi ha partecipato all’edizione di quasi dieci anni fa.

I primi a godere della manifestazione sono stati i bambini che hanno visto sfilare, in via Toledo, le scuole di danza e i carri allegorici con i personaggi Disney, i Puffi e Babbo Natale al suono delle musiche natalizie. Contemporaneamente, alla presenza del sindaco de Magistris, è stata inaugurato “Il Cavaliere di Toledo”, la statua di sei metri dell’artista William Kentridge che vigilerà d’ora in poi sulla (neo)stazione Toledo della Metro Linea 1. Piazza Dante, invece, è stata scenario della Maratona Telethon, l’annuale evento di raccolta fondi, quest’anno a favore della ricerca sulle malattie genetiche. Per gli amanti della cultura c’è stata la Notte delle Librerie, reading di poesia e musica, nelle librerie del Decumano inferiore e al Museo Hermann Nitsch, dove si è svolta anche la premiazione del concorso di Letteratura “Miosotìs 2012”. Musica di tutti i generi poi nelle varie piazze: dalla musica jazz a quella popolare, passando per i neomelodici e dj-set delle radio partenopee. Un gran successo, a giudicare dalla lunga coda all’ingresso, sono stati i concerti di musica classica eseguiti dagli allievi del Conservatorio, all’interno del complesso di San Pietro a Majella. Anche l’Accademia di Belle Arti è stata aperta al pubblico, offrendo visite guidate, mentre la sede della Camera di Commercio, in piazza Borsa, ha aperto i suoi locali per una soirée di tango. I buongustai che temevano di saltare la cena hanno potuto contare sulle degustazioni offerte da vari locali ed enoteche e sui Laboratori del gusto, curati da Slow Food, in piazza Salvo D’Acquisto. E ancora mostre pittoriche e fotografiche, laboratori per bambini e ingressi ridotti nei Chiostri di Santa Chiara e Santa Maria La Nova e nella Cappella San Severo. La Basilica di San Domenico Maggiore ha aperto la Sala del Tesoro per visite guidate gratuite, curate dalla Cooperativa Sociale “Parteneapolis”, mentre l’Associazione “Pietervive” ha accolto i visitatori nella Chiesa del Gesù Nuovo e l’Associazione “Pensarefare” nella Chiesa di San Michele a Port’alba.

“Aprire il cuore di Napoli ai suoi abitanti”, lo scopo della manifestazione, e così è stato, con tutto il relativo sistema arterioso. Ma, a giudicare da chi si è rimboccato le maniche per mostrare le centinaia di bellezze artistiche presenti da oltre venti secoli – e che dal ‘95 fanno parte di quel Patrimonio Mondiale UNESCO che negli ultimi tempi minaccia la revoca per lo stato di degrado in cui versa – non dobbiamo certo ringraziare la Soprintendenza e gli organi istituzionali che questo dovrebbero fare quotidianamente. Big come Museo Nazionale e Palazzo Reale hanno chiuso al solito orario e, anzi, nemmeno l’ingresso dal Museo Archeologico per la stazione Museo è rimasto aperto, con le metro che hanno circolato regolarmente fino alle tre del mattino, tanto più dopo le 22 che ne era il capolinea per la chiusura della stazione Dante. Attimi di tensione si sono verificati qui, quando è stato deciso arbitrariamente di chiudere le porte con un quarto d’ora d’anticipo, nonostante gli utenti avessero già obliterato il biglietto e sono stati costretti a risalire dai binari e raggiungere a piedi l’altra fermata.

Chi è venuto lo stesso in auto, si è lamentato del traffico eccessivo e della difficoltà di trovare parcheggio. Ma queste sono lamentele che hanno radici lontane, dall’istituzione della Ztl Centro Antico, di certo non solo in eventi straordinari come la notte bianca. Chi risiede in zona avrà avuto solo uno spirito più rassegnato a problemi che combatte ogni giorno, se non ha potuto organizzarsi preventivamente. È stata di certo la prova generale del Capodanno: la gente ha camminato per le strade fino all’alba e il suono dei clacson ha fatto da colonna sonora. Impossibile prendere sonno.

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