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(Video) Bersani a Napoli: un comizio tra pochi e contestatori


(Servizio: Daniela Giordano – Video: Marcello Santojanni)

La penultima giornata di campagna elettorale Pierluigi Bersani l’ha riservata a Napoli e alla Campania. Considerata una delle regioni chiave insieme a Lombardia, Veneto, Puglia e Sicilia per ottenere la maggioranza in Senato – a causa del Porcellum e del distorto meccanismo che non prevede premio di maggioranza alla Seconda Camera – il candidato premier della coalizione di centro-sinistra ha fatto tappa prima a Salerno, per un incontro col sindaco De Luca, e poi in Piazza del Plebiscito per tenere un discorso di un’ora circa alla folla di sostenitori. Poco più di duemila persone erano presenti in piazza, secondo la Questura, a dispetto dei novemila preventivamente dichiarati dall’organizzazione, portati da 150 pullman. In effetti, a colpo d’occhio, la stima non era difficile: il palco era posto a metà piazza e la folla riempiva il solo centro lasciando i lati vuoti.

Il comizio è stato aperto da Riccardo Nencini, Segretario Nazionale dell’alleato Partito Socialista che, dopo aver puntato sui temi caldi di questa campagna elettorale – giovani, lavoro e diritto alla pensione –, si è concesso una battuta sul recente caos provocato dallo sciopero dei mezzi pubblici, promettendo: “Se vinciamo noi non mancherà il gasolio negli autobus!”.

Per un breve intermezzo, il palco è stato affidato alla comica Geppi Cucciari che ha presentato Bersani e poi duettato con lui in uno scambio di battute, allo scopo di fargli promettere pubblicamente, in caso di vittoria, di provvedere a una legge sul femminicidio entro i primi cento giorni di governo.

Una volta preso il microfono, Bersani ha rivolto il primo pensiero al Paese intero: “L’Italia è una. Basta con il leghismo, basta con le divisioni!”, per poi attaccare il comportamento di Mario Monti in questi mesi di campagna elettorale – nonostante il sostegno apportato al suo governo tecnico per far fronte alla crisi – e quello di Silvio Berlusconi, l’ambiguità delle alleanze elettorali e la consueta volgarità riservata alle donne. Donne che meritano maggiore dignità e rispetto per il candidato premier, costituendo il punto cardine del suo programma elettorale. Il 40% degli eletti nelle fila del Pd in Parlamento saranno, infatti, donne – assicura – e lo conferma la candidatura a capolista al Senato in Campania della giornalista del Mattino Rosaria Capacchione. Inoltre, ha promesso di garantire sobrietà della politica, abbassando drasticamente i costi, e rilanciare una stagione dei diritti, dando preminenza ai figli degli immigrati nati in Italia, le unioni civili delle coppie di qualsiasi orientamento sessuale, cultura e diritto allo studio per tutti. Non ha dimenticato di citare la politica industriale, una più marcata diffusione di wifi e banda larga e delle innovazioni tecnologiche e dell’annoso dilemma fiscale per la popolazione, promettendo che le tasse – ove possibile – andranno ridotte, purché a unico vantaggio delle fasce di reddito più deboli. “Noi non governeremo – ha detto – senza popolo, ma con il popolo. Senza la gente non potremmo andare avanti, ma lo faremo con equità, regole e solidarietà”.

Non sono mancate le polemiche. La mancanza di un buon coordinamento del servizio di sicurezza ha impedito il passaggio di tutti i giornalisti nel transennato retro-palco, provocando attimi di alta tensione.

Inoltre, contestatori giunti in piazza a manifestare contro il Pd, Bersani e l’intero comizio sono stati fermati con forza, a colpi di calci e pugni, dalla polizia e portati nel cortile della Prefettura per l’identificazione. Alcuni sono stati trattenuti il tempo della durata del comizio, altri tenuti addirittura in stato di fermo per l’intera serata.

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