Un buon sorriso per migliorare la percezione di noi stessi, le nuove tecniche di odontoiatria estetica
NAPOLI (di Claudia Carbone) – In un mondo dove l’apparenza regna sovrana, è inutile negare che ognuno di noi sia più attento alla propria immagine rispetto al passato. E non serve molto per capire che la prima impressione che diamo di noi passa sì attraverso gli occhi, ma anche attraverso il nostro sorriso (o grugno per i più imbronciati).
Tanto per dare un’idea del fenomeno, secondo una ricerca dell’Accademia americana di odontoiatria cosmetica, quasi un americano su due crede che il sorriso sia la cosa che rimane più impressa la prima volta che si incontra una persona, più importante perfino delle prime parole che vengono dette.
Il sorriso è dunque il nostro biglietto da visita più importante e per capire come valorizzarlo, abbiamo interpellato un esperto dell’ambito, il dentista napoletano Marco Catanzano.
Dottore, è così importante un bel sorriso e quindi una bella dentatura?
Il sorriso gioca un ruolo chiave nella percezione di noi stessi, così come nell’impressione che possiamo fare agli altri.
I sondaggi dimostrano che il sorriso, più di qualsiasi altra caratteristica fisica, è ciò che uomini e donne trovano più attraente in una persona.
Potrà sembrare strano, ma sono convinto che un sorriso piacevole può inaspettatamente aprire le porte e regalare nuove opportunità.
Cosa fare se non si è soddisfatti del proprio sorriso?
La cosa peggiore è vivere costantemente in imbarazzo con una mano davanti alla bocca. La cosa da fare invece, è rivolgersi ad uno specialista per capire insieme come migliorare la situazione. A volte basta davvero poco, a differenza di quanto si possa pensare.
La cosa che le chiedono più spesso i suoi pazienti?
Sicuramente lo sbiancamento dentale è uno dei trattamenti più richiesti, ma ciò non significa che sia sempre possibile.
Mi spiego meglio, innanzitutto dobbiamo capire se la bocca e i denti godono di buona salute, solo dopo aver escluso patologie infatti, possiamo dedicarci al lato estetico, che ovviamente è anche importante.
Inoltre ci sono alcuni aspetti fondamentali che ogni dentista dovrebbe chiarire al proprio paziente prima di iniziare qualsiasi tipo di sbiancamento, ovvero:
- ci sono determinati tipi di colorazione, come i denti grigi, o quelli a strisce bianche e marroni, che sono praticamente impossibili da sbiancare. Questi casi si risolvono più brillantemente con altri tipi di interventi, come i rivestimenti in porcellana (faccette) oppure con le capsule in ceramica integrale;
- se il colore giallo dei denti non è acquisito ma è presente dalla nascita, il massimo che ci si può aspettare è un aumento di luminosità;
- il risultato di uno sbiancamento non è mai definitivo, ma va ripetuto ad intervalli più o meno lunghi di tempo.
Avendo chiare queste informazioni, anche il paziente sarà in grado di capire quale soluzione sarà la migliore e che risultati potrà aspettarsi, senza che siano alimentate inutili speranze e, considerato anche il momento storico, evitando di buttare soldi per sbiancamenti inconcludenti.
A questo proposito, spesso per contenere i costi, c’è chi acquista in farmacia o al supermercato trattamenti sbiancanti, funzionano?
Personalmente sconsiglio questo tipo di approccio, perché può fare più danni di quanto si pensi. I prodotti venduti al supermercato, hanno concentrazioni di gran lunga inferiori a quelle utilizzate da noi in studio, ma possono ugualmente produrre danni di non poco conto. Non sono rari casi di pazienti che corrono ai ripari dal dentista dopo trattamenti fai da te, il paziente infatti, non sempre ha l’accortezza di seguire tutte le indicazioni.
Tanto per fare un esempio, anche solo stendere male il prodotto sulla superficie dentale può provocare ipersensibilità dentale e perfino piccole ustioni alle gengive.
Per questo motivo il gold standard riconosciuto dalla comunità internazionale, ovvero il re degli sbiancamenti, è quello domiciliare ma prescritto e seguito dal dentista, che segue il paziente durante tutto il percorso.
Non dimentichiamo che una cosa fatta gradualmente è sempre meglio di un cambiamento repentino, che può essere estremamente destabilizzante.
Quanto tempo serve per effettuare uno sbiancamento di questo tipo?
Dipende chiaramente dalla situazione di partenza e dalle premesse che ho fatto prima, ma diciamo che generalmente dura due settimane, con controllo presso lo studio del dentista circa un paio di volte a settimana. Il trattamento domiciliare si può effettuare durante la notte per 5 o 6 ore, in modo da non compromettere la vita sociale diurna e soltanto in alcuni casi, laddove il dentista lo ritenesse necessario e possibile, si possono effettuare un paio di sedute aggiuntive di sbiancamento alla poltrona.
Se effettuato con questo tipo di modalità, posso garantire che i risultati ottenuti soddisferanno anche i pazienti più “fanatici”.
Per chi volesse maggiori informazioni sui trattamenti sbiancanti, su altre questioni dentali o per contatti e altro, il dott. Catanzano è a vostra disposizione sulla sua pagina facebook Dr. Marco Catanzano odontoiatria estetica.