Ucciso a Teheran il leader di Hamas Ismail Haniyeh: Israele sospettato dell’attacco
Il leader di Hamas Ismail Haniyeh è stato ucciso ieri notte a Teheran in un raid che, secondo il gruppo armato palestinese, sarebbe stato condotto da Israele. La notizia, confermata da Hamas, ha scosso il panorama politico internazionale, alimentando tensioni già esistenti tra Israele e l’Iran. Haniyeh si trovava nella capitale iraniana per partecipare alla cerimonia di giuramento del presidente iraniano Masoud Pezeshkian. Nelle prime ore del mattino, Hamas ha annunciato la morte del suo leader, avvenuta nella sua residenza. Secondo fonti del gruppo, Haniyeh è stato assassinato da un raid che avrebbe colpito il luogo in cui soggiornava con un missile guidato israeliano. L’Iran ha dichiarato che l’attacco è sotto inchiesta e che presto sarà fornita una risposta adeguata.
Il ministro del patrimonio israeliano Amichay Eliyahu, noto esponente dell’estrema destra, ha commentato su X (precedentemente Twitter), esprimendo un forte sostegno all’azione: “Questo è il modo giusto per ripulire il mondo da questa sporcizia”, ha dichiarato. Eliyahu ha poi aggiunto: “Niente più accordi immaginari di pace/resa, nessuna pietà”.
Nonostante le accuse dirette, Israele non ha rivendicato ufficialmente la responsabilità dell’omicidio, mantenendo il consueto riserbo che accompagna le operazioni segrete del Mossad. Tuttavia, gli analisti della TV di stato iraniana non hanno esitato a puntare il dito contro Tel Aviv, ritenendo altamente probabile il coinvolgimento dell’agenzia di intelligence israeliana, nota per operazioni simili in passato.
L’uccisione di Haniyeh arriva in un momento di grande tensione tra Israele e Hamas, in seguito all’attacco del 7 ottobre 2023 che ha visto il gruppo palestinese colpire duramente il territorio israeliano. Da allora, Israele ha promesso ritorsioni severe contro i leader di Hamas.
Il ministro del patrimonio israeliano Amichay Eliyahu, noto esponente dell’estrema destra, ha commentato su X (precedentemente Twitter), esprimendo un forte sostegno all’azione: “Questo è il modo giusto per ripulire il mondo da questa sporcizia”, ha dichiarato. Eliyahu ha poi aggiunto: “Niente più accordi immaginari di pace/resa, nessuna pietà”.
Nonostante le accuse dirette, Israele non ha rivendicato ufficialmente la responsabilità dell’omicidio, mantenendo il consueto riserbo che accompagna le operazioni segrete del Mossad. Tuttavia, gli analisti della TV di stato iraniana non hanno esitato a puntare il dito contro Tel Aviv, ritenendo altamente probabile il coinvolgimento dell’agenzia di intelligence israeliana, nota per operazioni simili in passato.
L’uccisione di Haniyeh arriva in un momento di grande tensione tra Israele e Hamas, in seguito all’attacco del 7 ottobre 2023 che ha visto il gruppo palestinese colpire duramente il territorio israeliano. Da allora, Israele ha promesso ritorsioni severe contro i leader di Hamas.