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Tutela del marchio: Gruppo Soreca, nota azienda napoletana, vince contro la Kway

Si è conclusa con una sentenza di rigetto del Tribunale di Napoli, III sezione civile – specializzata in materia di impresa, la causa intentata dalla K- Way nei confronti del Gruppo Soreca, leader nella vendita delle grandi marche. La vicenda giudiziaria ha avuto ad oggetto la presunta alterazione da parte dell’azienda partenopea dei prodotti acquistati dalla Kway, all’incirca 725 capi. A dire della K-Way, l’alterazione sarebbe consistita nella rimozione, da parte del venditore, di un’etichetta cd. RFID posta all’interno dei giubbini ed identificativa della qualità e della tracciabilità del prodotto. La Difesa del Gruppo Soreca approntata dall’avv. Irene Napolitano, avvocato civilista, esperto nel campo della contrattualistica e già conosciuto per le sue vittorie nell’ambito del diritto dell’immigrazione, ha trovato pieno conforto nella relazione del Consulente tecnico d’ufficio nominato dal Giudice che ha escluso l’ipotesi di una contraffazione in senso civilistico del prodotto.

“Come emerge chiaramente dalla sentenza, il Gruppo Soreca non ha compiuto alcuna alterazione del prodotto. Le diverse etichette che ritroviamo all’atto di acquisto all’interno di un capo di abbigliamento” ha affermato l’avv. Napolitano, “non svolgono tutte la stessa funzione, differenziandosi, le une dalle altre, a seconda delle informazioni che contengono; alcune di esse incorporano dei tag idonei ad essere rilevati solo con particolari sistemi di lettura che identificano il prodotto esclusivamente nella sua circolazione. Tali etichette sono destinate ad un uso professionale per la gestione dei magazzini e della logistica e pertanto del tutto sconosciute al consumatore finale”.

Il colosso K-Way che, attraverso alcuni dei suoi dipendenti aveva acquistato dei capi dalla resistente allo scopo di denunciarne la scorretta commercializzazione dei suoi prodotti, si trova a fare i conti con il rispetto delle regole e la competenza di una giovane professionista napoletana a cui ha dovuto corrispondere un meritato compenso.

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