Raid aerei israeliani in Libano e Gaza: 60 membri di Hezbollah uccisi
Il conflitto in corso tra Israele e i gruppi militanti in Medio Oriente continua a intensificarsi, con le Forze di Difesa di Israele (IDF) che stanno ampliando le loro operazioni sia a Gaza che in Libano. In una serie di raid aerei in Libano, Israele ha affermato di aver ucciso circa 60 agenti di Hezbollah nella regione nordorientale di Baalbek, così come in altre zone a nord del fiume Litani. Questi attacchi fanno parte della risposta militare di Israele ai lanci di razzi da parte di Hezbollah, che ha lanciato circa 170 razzi verso il territorio israeliano dal sud del Libano.
I raid aerei, condotti dall’Aeronautica Militare israeliana sotto la direzione del Comando Nord, hanno colpito diverse postazioni di Hezbollah, tra cui complessi di comando e controllo e depositi di munizioni. L’IDF ha anche distrutto un lanciarazzi utilizzato in un attacco al centro di Israele, oltre a diverse altre infrastrutture militari.
Le operazioni di Israele in Libano non si sono limitate alle regioni settentrionali. Nelle prime ore della notte, i raid israeliani hanno colpito i sobborghi meridionali di Beirut, compreso un sito vicino all’unico aeroporto internazionale del Libano. Sebbene siano presenti strutture di Hezbollah in quest’area, l’aeroporto di Beirut non è stato preso di mira, e i voli operati dalla compagnia aerea nazionale, Middle East Airlines (MEA), sono continuati regolarmente. Israele aveva precedentemente emesso un avviso di evacuazione per l’area, sostenendo che la presenza di Hezbollah nelle vicinanze rappresentasse una minaccia per la sicurezza.
Oltre agli attacchi aerei in Libano, la situazione a Gaza rimane drammatica. Le forze israeliane hanno esteso la loro offensiva a Beit Lahiya, situata nel nord della Striscia di Gaza, come parte di una campagna militare in corso contro Hamas. L’IDF ha confermato la morte di 50 militanti di Hamas in un raid nell’area di Jabalia, intensificando ulteriormente la pressione di Israele sul gruppo militante islamista che controlla Gaza.
In un sviluppo correlato, Hezbollah ha annunciato la morte di un membro di rilievo della sua leadership, affermando che lo zio del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è stato ucciso insieme alla sua famiglia durante i raid israeliani. Questo ha aumentato le tensioni nella regione, mentre entrambe le fazioni continuano le rispettive operazioni militari.
I raid aerei, condotti dall’Aeronautica Militare israeliana sotto la direzione del Comando Nord, hanno colpito diverse postazioni di Hezbollah, tra cui complessi di comando e controllo e depositi di munizioni. L’IDF ha anche distrutto un lanciarazzi utilizzato in un attacco al centro di Israele, oltre a diverse altre infrastrutture militari.
Le operazioni di Israele in Libano non si sono limitate alle regioni settentrionali. Nelle prime ore della notte, i raid israeliani hanno colpito i sobborghi meridionali di Beirut, compreso un sito vicino all’unico aeroporto internazionale del Libano. Sebbene siano presenti strutture di Hezbollah in quest’area, l’aeroporto di Beirut non è stato preso di mira, e i voli operati dalla compagnia aerea nazionale, Middle East Airlines (MEA), sono continuati regolarmente. Israele aveva precedentemente emesso un avviso di evacuazione per l’area, sostenendo che la presenza di Hezbollah nelle vicinanze rappresentasse una minaccia per la sicurezza.
Oltre agli attacchi aerei in Libano, la situazione a Gaza rimane drammatica. Le forze israeliane hanno esteso la loro offensiva a Beit Lahiya, situata nel nord della Striscia di Gaza, come parte di una campagna militare in corso contro Hamas. L’IDF ha confermato la morte di 50 militanti di Hamas in un raid nell’area di Jabalia, intensificando ulteriormente la pressione di Israele sul gruppo militante islamista che controlla Gaza.
In un sviluppo correlato, Hezbollah ha annunciato la morte di un membro di rilievo della sua leadership, affermando che lo zio del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è stato ucciso insieme alla sua famiglia durante i raid israeliani. Questo ha aumentato le tensioni nella regione, mentre entrambe le fazioni continuano le rispettive operazioni militari.