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The Danish Girl, il film sulla storia del primo trans del mondo

NAPOLI (di Gennaro Auricchio) L’inizio di questo 2016 dal punto di vista delle uscite cinematografiche ha regalato tantissime soddisfazioni a tutti i cinefili del mondo. Dopo l’ottava pellicola di Tarantino e il cinecomic già campioni di incassi negli USA Deadpool, febbraio è anche il mese di The Danish Girl, il film che racconta la storia di Lili, la prima transessuale al mondo.
La pellicola narra del dramma di Einar Wegener, pittore danese degli anni ’20 sposato con Gerda – anche lei artista- che sente ogni giorno che passa l’esigenza di diventare donna. Tutto ha inizio quando la moglie gli chiede di indossare abiti femminili per completare alcuni suoi ritratti, da quel giorno capisce di non poter più reprimere la sua natura e inizia così il suo lungo e tormentato percorso che lo porterà presto a diventare un’altra.
Lili è interpretata da Eddie Redmayne (Oscar come migliore attore protagonista nel 2015 con La Teoria del Tutto e nomination nella stessa categoria per gli Oscar di quest’anno) mentre Gerda da Alicia Vikander (Ex Machina e nomination per questo film come migliore attrice non protagonista), insieme saranno guidati dalla regia del premio Oscar con Il Discorso del Re Tom Hooper.
the-danish-girlPer preparasi a questo ruolo, Eddie Redmayne, ha lavorato tre anni sul personaggio e ha avuto anche modo di incontrare e ascoltare storie di diverse donne transgender che hanno aiutato a definire meglio i contorni di un personaggio che lascia senza parole.

<<Ho incontrato molte persone della comunità transgender, e i loro compagni. Ho ascoltato le loro storie, e ognuna era diversa e unica, non c’era una sola “storia trans”>>

Così ha dichiarato l’attore in una sua intervista lasciata al mensile Best Movie.

Il film, già presentato al festiva di Venezia e Toronto con un buonissimo riscontro di pubblico e di critica, è tratto dall’omonimo romano di David Ebershoof.
In un periodo storico di svolta per l’Italia con il Ddl Cirinnà oggetto di discussione in parlamento e non solo, un film del genere può aiutare a capire il punto di vista dell’ “altro” attraverso una storia che sarà capace di risvegliare la sensibilità di chi andrà al cinema a vederlo.

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