Tensioni alle vele di scampia: diffide e timori di sgombero per i residenti della vela rossa
Continuano a crescere le tensioni alle Vele di Scampia, storica zona di Napoli che da anni si confronta con problemi strutturali e sociali. Dopo lo sgombero della Vela celeste, avvenuto all’inizio di agosto in seguito a un tragico crollo che ha causato la morte di tre persone, ora i residenti della Vela rossa e della Vela gialla temono di essere i prossimi a dover abbandonare le loro abitazioni.
Il nodo della questione riguarda la sicurezza delle passerelle di ferro che collegano gli alloggi tra il primo e il quarto piano nell’ala est della Vela rossa. La Polizia Locale ha recentemente notificato a circa trenta famiglie della Vela rossa una diffida che vieta l’uso di queste strutture, giudicate inagibili. Tale decisione ha scatenato la preoccupazione tra gli abitanti, che vedono in queste azioni un preludio allo sgombero forzato dell’edificio.
Per i residenti, questa diffida rappresenta una “forzatura per arrivare allo sgombero”, accusando le autorità di voler accelerare lo svuotamento degli alloggi. La situazione appare complicata anche dal punto di vista delle soluzioni alternative. Così come accaduto per gli abitanti della Vela celeste, anche per coloro che risiedono nella Vela rossa, in caso di sfratto, verrebbe aperta la possibilità di accedere al contributo di solidarietà del Comune di Napoli, che varia dai 400 ai 1.100 euro.
Tuttavia, i residenti sono scettici sull’efficacia di questa misura. Molti abitanti della Vela celeste, nonostante il contributo promesso, non sono riusciti a trovare una sistemazione autonoma. L’offerta abitativa accessibile con il sussidio è estremamente limitata, soprattutto considerando l’attuale crisi degli alloggi nella città di Napoli e i costi elevati degli affitti. “Con il sussidio non troveremo mai una casa”, dicono alcuni residenti della Vela rossa, esprimendo timori per il loro futuro.
Le Vele di Scampia rappresentano da tempo un simbolo di degrado urbano e sociale. Nonostante numerosi progetti di riqualificazione, tra cui il più recente piano di abbattimento e ricostruzione, molte delle famiglie che vivono in queste strutture continuano a confrontarsi con condizioni abitative difficili e precarie. L’inagibilità delle passerelle di ferro non è un problema nuovo, ma è stato ulteriormente aggravato dal recente crollo nella Vela celeste. Il futuro delle Vele appare incerto, così come quello delle centinaia di famiglie che vi abitano. Lo sgombero sembra una prospettiva sempre più concreta, ma senza soluzioni abitative adeguate e alternative concrete, i residenti rischiano di trovarsi in una condizione di ulteriore vulnerabilità. La speranza di molti è che, prima di procedere con ulteriori sgomberi, vengano trovate soluzioni che non lascino nessuno senza un tetto sopra la testa.
In attesa di sviluppi, gli abitanti delle Vele rimangono in uno stato di ansia e incertezza, con il timore che la loro vita quotidiana possa essere stravolta da un momento all’altro.