Notizie dall'Italia e dal mondo

Cronaca

Tahrir, continuano le violenze sulle donne

(di Vincenzo Mattei)Novantuno aggressioni sessuali sulle donne a piazza Tahrir. Questi sono i numeri riportati da Human Watch e pubblicati su Al Ahram online. Necessario l’intervento di associazioni di comuni cittadini, quali Tahrir Body Guard, OpantiSH (Operation anti Sexual Harassement) e Basma, per evitare che i numeri fossero più alti.

Proteste a Tahrir
Proteste a Tahrir

Gli attacchi sessuali sono diventati un’arma da parte di chi si trova al potere per cercare di allontanare una parte della popolazione, il mondo femminile, dal partecipare agli eventi pubblici, alle manifestazioni di contestazione politica. Human Wacth chiede il rispetto delle leggi internazionali inerenti la protezione per le vittime di abusi sessuali che l’Egitto ha adottato.

In uno stato di confusione e caos come quello egiziano, in cui il periodo transitorio non sembra avere mai fine, è la mancanza della polizia in strada che permette che gli assalti vengano perpetrati. Inoltre, al momento dell’attacco, non si riesce a distinguere chi sono gli assalitori e chi invece cerca di portare soccorso alla vittima. Anche nel caso in cui ci si riuscisse, la polizia sembra poco propensa a trascrivere questo tipo di crimini. Infine, le donne sono poco propense a parlarne pubblicamente per evitare di essere messe emarginate dal resto della comunità. L’impunità e lo stato di anarchia, lascia mano libera agli aggressori, che approfittano di questo tipo di eventi, come le  manifestazioni con la partecipazione di milioni di persone, per commettere i loro crimini. Human Watch chiede da mesi che il governo egiziano vari una legislazione più severa in materia, e che sia effettivamente applicata. Forse solo quando la situazione politica riuscirà a ritornare alla normalità, allora si spera che anche le violenze di genere possano avere una fine.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.