Sciopero dei dipendenti ex Carrefour, chiusi tutti i 18 supermercati in Campania
I 18 supermercati ex Carrefour in Campania sono rimasti chiusi a causa di uno sciopero indetto dai dipendenti, ora sotto la proprietà di Apuliadistribuzione. La manifestazione è stata organizzata dall’Unione Generale del Lavoro (UGL) per protestare contro le possibili conseguenze del cambio di proprietà sui lavoratori.
Secondo quanto dichiarato dal sindacato, il motivo principale della protesta è la preoccupazione per l’eventuale applicazione di un nuovo contratto, qualora la vendita dell’attività si concretizzasse. Il segretario provinciale terziario di Napoli dell’UGL, Carlo Fergola, ha espresso in una nota ufficiale le preoccupazioni dei lavoratori:
> “Siamo fortemente preoccupati, qualora l’acquisizione si concretizzasse, dell’applicazione contrattuale della nuova società. Il CISAL è un contratto che penalizza i lavoratori rispetto al CCNL Nazionale di Federdistribuzione di cui la UGL è firmataria, soprattutto dopo il recente rinnovo dello stesso.”
Fergola ha sottolineato come il CISAL, contratto che potrebbe essere applicato dalla nuova società, risulti meno vantaggioso rispetto al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di Federdistribuzione, recentemente rinnovato con condizioni migliori per i dipendenti. Con lo sciopero del 10 luglio, i lavoratori e il sindacato UGL sperano di ottenere l’attenzione necessaria per avviare una trattativa seria che possa tutelare i diritti normativi ed economici dei dipendenti. L’UGL auspica che attraverso questo segnale si possano aprire negoziazioni costruttive con la nuova proprietà, garantendo così un trattamento equo ai lavoratori coinvolti.
La chiusura di tutti i 18 punti vendita in Campania ha avuto un impatto significativo, sottolineando la determinazione dei lavoratori nel difendere i propri diritti. La manifestazione ha evidenziato le preoccupazioni reali legate alla transizione di proprietà e ha messo in luce la necessità di una maggiore attenzione verso le condizioni contrattuali dei dipendenti.
Secondo quanto dichiarato dal sindacato, il motivo principale della protesta è la preoccupazione per l’eventuale applicazione di un nuovo contratto, qualora la vendita dell’attività si concretizzasse. Il segretario provinciale terziario di Napoli dell’UGL, Carlo Fergola, ha espresso in una nota ufficiale le preoccupazioni dei lavoratori:
> “Siamo fortemente preoccupati, qualora l’acquisizione si concretizzasse, dell’applicazione contrattuale della nuova società. Il CISAL è un contratto che penalizza i lavoratori rispetto al CCNL Nazionale di Federdistribuzione di cui la UGL è firmataria, soprattutto dopo il recente rinnovo dello stesso.”
Fergola ha sottolineato come il CISAL, contratto che potrebbe essere applicato dalla nuova società, risulti meno vantaggioso rispetto al Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di Federdistribuzione, recentemente rinnovato con condizioni migliori per i dipendenti. Con lo sciopero del 10 luglio, i lavoratori e il sindacato UGL sperano di ottenere l’attenzione necessaria per avviare una trattativa seria che possa tutelare i diritti normativi ed economici dei dipendenti. L’UGL auspica che attraverso questo segnale si possano aprire negoziazioni costruttive con la nuova proprietà, garantendo così un trattamento equo ai lavoratori coinvolti.
La chiusura di tutti i 18 punti vendita in Campania ha avuto un impatto significativo, sottolineando la determinazione dei lavoratori nel difendere i propri diritti. La manifestazione ha evidenziato le preoccupazioni reali legate alla transizione di proprietà e ha messo in luce la necessità di una maggiore attenzione verso le condizioni contrattuali dei dipendenti.