Quando lo Stato deciderà di salvare i cittadini (e non le Banche)
NAPOLI (di Attilio Iannuzzo) – Il governo trovi una soluzione sui risarcimenti ai cittadini per il post-fallimento delle Banche. Quello che più sconvolge è il fatto che sulle dimissioni della Boschi, ci siano opinioni così trasversali: Fanno quadrato alcuni esponenti del governo, Ncd e Cgil attorno a Maria Elena Boschi, mentre M5S, Sel e Fi si schierano con Saviano che invoca a gran voce le sue dimissioni.
Sul crac delle quattro banche, c’è un episodio che non può essere sottovalutato e su cui ci sono responsabilità enormi: Il suicidio del pensionato Luigino D’Angelo. Al fondo di questa storia infatti c’è un’incredibile sequela di errori, false comunicazioni al mercato, gravi perdite del patrimonio, seguite da una marea di ispezioni che si sono tradotte anche in inchieste della magistratura. I rilievi degli ispettori della Banca d’Italia parlano di errori gravissimi come la concessione di crediti «a rischio» ovvero di difficilissimo rientro.
Il governo, però, non può cavarsela così, deve prendere delle decisioni concrete e risolutive. Ormai si è sollevato un polverone politico grandioso. La conclusione potrebbe essere amara. Alla fine, quindi, a essere fregati saranno i cittadini che hanno tenuto i soldi in banche normali, a interessi zero, e che invece con le loro tasse dovranno partecipare al “salvataggio”.