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Cronaca

Pompei, da Ballarò a Vieni via con me

NAPOLI (di Vittorio Borgia) – Pompei continua a suscitare le attenzioni e, soprattutto, le indignazioni dell’opinione pubblica nazionale e estera. La cronaca, poi, aggiunge al crollo della Casa dei Gladiatori, quello di una  parte delle Botteghe della Casa del Moralista: sono stati, infatti, danneggiati il soffitto e il muro laterale, dove in graffito c’era anche una propaganda elettorale con l’invito a votare per il candidato Helvio Sabino. Non si tratta, dunque, di un crollo isolato, ma di una catastrofe culturale seriale. Sul banco di accusa, la drastica riduzione dei finanziamenti e il blocco delle assunzioni alle sovrintendenze. Ma il responsabile dei beni pubblici in Italia minimizza, discolpando se stesso e tutti gli altri. Durante l’ultima puntata del programma Ballarò, infatti, il Ministro dei beni culturali Sandro Bondi ha affermato che la colpa del crollo non è di nessuno, sottolineando che “sono cose che possono accadere”. Naturalmente le dichiarazioni di una delle figure chiave al centro del vergognoso esempio di cattiva gestione tutta all’italiana, non sa far meglio che lavarsene le mani. Sue e di tutti. Non è colpa dei soprintendenti, non è colpa del ministro, non è colpa della gestione. Ma solo, a quanto pare, del destino. Per gli amanti della cultura vera ma anche per chi ha già solo un po’ di buon senso la posizione di Bondi è quantomeno discutibile. Il caso Pompei ha, infatti, una rilevanza tale da non potere essere liquidato con una semplice dichiarazione di discolpa. La questione ha addirittura aperto la prima puntata diVieni via con me, con Roberto Saviano e Fabio Fazio che hanno parlato delle prostitute dell’era pompeiana ante eruzione, con un paragone agli scempio dei giorni nostri. E nella chiosa del programma, lo stesso Fazio nella rubrica dedicata ai vado o resto in Italia, ha detto: << Vado via perché non voglio veder crollare altri pezzi di Pompei>>. E non lo vorremmo nemmeno noi.

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