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Gianni Letta e il futuro del governo: «Le prospettive sembrano restringersi»


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ILANO – Le prospettive del governo Berlusconi sembrano restringersi. A dare conferma del cattivo stato di salute dell’esecutivo è Gianni Letta. Alla vigilia dell’incontro traGianfranco Fini e Umberto Bossi, mentre il premier è in partenza per il G20 di Seul e Fli riflette sull’ipotesi di votare la sfiducia al ministro Sandro Bondi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio interviene ad un convegno Ericsson sul piano «Europa 2020» che riguarda la modernizzazione tecnologica. «Questo governo che rappresento pro tempore – ha spiegato Letta nel suo intervento – ha prospettive molto più brevi del 2020, e in queste ultime ore sembrano restringersi non ad anni ma a periodi e misure di tempo più contenuti».

IN MISSIONE DA FINI – Nel tardo pomeriggio Letta dovrebbe incontrare Fini. Dovrebbe, perché mancano conferme ufficiali, la situazione è fluida e gli incontri possono essere cancellati dalle agende fino all’ultimo momento utile. Una missione diplomatica affidata dunque al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, mentre il premier ha lasciato Roma diretto al G20 e si avvicina il momento dell’attesissimo incontro tra il leader di Fli e il Senatùr.

INCONTRO BOSSI-FINI – L’incontro di oggi tra Fini e Letta dovrebbe essere il preludio a quello decisivo tra Bossi e il leader di Fli. Il Senatur porterà al presidente della Camera l’offerta di Berlusconi a cui dovrà dare una risposta.

«PASSAGGI INDEROGABILI» – Un altro segnale della crisi ormai incombente arriva, nel frattempo, dal deputato futurista Fabio Granata. «Giovedì – ha annunciato – probabilmente subito dopo l’incontro tra Fini e Bossi, se non succede nulla di nuovo, e non succederà nulla di nuovo, ritireremo la delegazione al governo». Chi, invece, invita alla stabilità è Renato Schifani. Intervenendo alla presentazione di un master dell’università Luiss, il presidente del Senato ha sottolineato l’inderogabilità di alcuni passaggi parlamentari, come l’approvazione della legge di stabilità. «Vi sono – ha detto – passaggi parlamentari inderogabili, come la Finanziaria, che non possono minare la tenuta dell’intero sistema Paese o esporlo gravemente sul piano internazionale». (Corriere della Sera)

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