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Cronaca

Operazione anti-mafia smantella rete di consegna di droga e telefoni tramite droni

In un’operazione congiunta condotta dalle forze dell’ordine, è stata smantellata una sofisticata rete di consegna di droga e telefoni cellulari all’interno di diversi istituti penitenziari. La strategia, che si avvaleva dell’uso di droni per le consegne illegali, coinvolgeva una vasta rete di collaboratori esterni, molti dei quali legati ai clan di camorra. L’indagine ha portato all’individuazione di trenta sospettati, tra cui diversi affiliati ai clan mafiosi, accusati di vari reati tra cui associazione di tipo mafioso, estorsioni, traffico di stupefacenti, detenzione di armi da fuoco e accesso indebito a dispositivi di comunicazione.

Secondo gli inquirenti, le consegne illegali attraverso i droni avrebbero avuto luogo anche all’interno del carcere di Secondigliano, con le attività illegali che si sarebbero protratte almeno dal 2020.

L’operazione, che ha preso il via dalle prime ore di questa mattina, ha visto l’intervento di agenti della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di trenta destinatari, tutti gravemente indiziati di essere coinvolti nelle attività criminali della rete di consegna illegale.

Tra i principali indagati per questo giro di droga e telefoni tramite droni figurano nomi come Matteo Balzano, Giovanni Baratto, Gennaro Pasquale Barone, Nicolas Brunetti, Roberta Cascone, Antonio Castiello, Salvatore Celentano, Giorgio Ciriello, Ciro Contini, Vincenzo Costagliola, Cristian Esposito, Nico Grimaldi, Alessandro Iuiliano, Lucio Musella, Maria Matilde Nappi, Rita Pitirollo, Vincenzo Scognamiglio, Antonio Giampaolo Taletti, Santo Tessitore, Giovanna Viciglione e Maria Vitale.

Il provvedimento di custodia cautelare in carcere è stato emesso per porre fine alle attività criminali della rete, che rappresentava una grave minaccia per la sicurezza e l’ordine pubblico, oltre che per l’integrità del sistema carcerario. L’operazione dimostra l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine nel contrastare il crimine organizzato e proteggere la società dai pericoli derivanti da queste attività illegali.

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