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Naufragio a Lampedusa: 23 vittime confermate, proseguono le ricerche dei dispersi

L’isola di Lampedusa è nuovamente teatro di una tragedia del mare. A poche miglia dalle sue coste, un’imbarcazione carica di migranti si è ribaltata provocando la morte di almeno 23 persone. Il numero dei dispersi rimane incerto, mentre le operazioni di ricerca e recupero continuano senza sosta.

L’ultimo corpo è stato trasferito nella serata di ieri dal Molo Favaloro alla camera mortuaria di Cala Pisana. Qui, dietro una porta in legno e tra i ruderi di un cantiere, sono state sistemate le bare, illuminate da torce, in attesa di identificazione. La scena, nascosta agli occhi dei più, contrasta con l’atmosfera festiva del ferragosto che anima le strade e i locali dell’isola. Secondo le testimonianze dei sessanta superstiti – 56 uomini e 4 donne – due barconi erano partiti da Tripoli nella notte tra martedì e mercoledì. Durante la traversata, una delle imbarcazioni ha iniziato a imbarcare acqua. I passeggeri sono stati trasferiti sull’altro mezzo, già sovraccarico, che poco dopo si è capovolto a causa del mare mosso e del peso eccessivo. L’allarme è stato lanciato in tarda mattinata. Due motovedette della Guardia Costiera sono intervenute, recuperando i primi corpi verso le 14:30. Il bilancio ufficiale diffuso dalla camera mortuaria parla di 23 vittime, tra cui una bambina di un anno e tre adolescenti. Altri media avevano riportato 27 morti. La tragedia arriva a pochi mesi dall’ultimo grave naufragio, avvenuto lo scorso marzo, in cui persero la vita 6 persone e almeno 40 risultano ancora disperse. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, dal 1° gennaio al 9 agosto 2025 sulla rotta del Mediterraneo centrale – considerata la più letale al mondo – sono morte almeno 370 persone, mentre 300 risultano disperse. Nello stesso periodo, 14.063 migranti sono stati intercettati in mare e riportati in Libia, in base agli accordi tra le autorità libiche, italiane ed europee. Al molo Favaloro, nella notte, sono sbarcati anche una cinquantina di naufraghi tratti in salvo, poi trasferiti all’hotspot dell’isola. Le autorità mantengono il massimo riserbo: la Croce Rossa, per “direttive superiori”, non ha diffuso il numero ufficiale delle salme recuperate, mentre le forze dell’ordine hanno evitato dichiarazioni dirette. Intanto, il mare intorno a Lampedusa resta pattugliato da motovedette ed elicotteri, nella speranza di recuperare i dispersi. Ogni ora che passa, però, affievolisce la possibilità di trovare sopravvissuti.

Se vuoi, posso anche prepararti una versione d’inchiesta, con approfondimento su responsabilità, gestione delle emergenze e impatto degli accordi Italia-UE-Libia. Sarebbe più incisiva e orientata al contesto politico e umanitario.

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