Napoli, giovani studiosi a confronto sull’eredità culturale
Tre giorni di dibattiti, riflessioni e scambi accademici per indagare il valore e le trasformazioni delle eredità culturali. È questo lo spirito del primo meeting dottorale internazionale “Tracce, riflessi e segni: dinamiche della trasmissione”, organizzato dai dottorandi e dalle dottorande in Storia e Trasmissione delle Eredità Culturali dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, in collaborazione con la Fondazione Banco di Napoli. Dal 24 al 26 settembre, tra la Sala Freschi di Sant’Andrea delle Dame e Palazzo Ricca, sede storica della Fondazione, si svolgeranno le giornate di studio inserite nel progetto “Orizzonti e Memorie”, che ha l’obiettivo di aprire un confronto internazionale sulle modalità con cui le culture si tramandano, si trasformano e si reinterpretano nel tempo.
Il meeting nasce dall’intento di approfondire, con approccio multidisciplinare, il concetto di trasmissione del patrimonio culturale, osservandone tanto gli aspetti materiali quanto quelli immateriali. Non solo conservazione, dunque, ma anche alterazione, rinegoziazione e ricezione: elementi che contribuiscono a definire l’identità collettiva delle comunità.
Il 24 settembre, la sessione inaugurale ospiterà il panel “Errori nella trasmissione”, dedicato all’incidenza degli errori inconsapevoli che, nel tempo, possono modificare il significato originario di un’opera o di una tradizione, generando nuove letture e inedite interpretazioni. Il 25 settembre, nella sessione mattutina, il focus si sposterà su “Diaspore, esili e migrazioni”, esplorando i processi di scambio e contaminazione culturale legati agli spostamenti di persone e comunità. Nel pomeriggio, invece, il panel “Alterazioni e distorsioni arbitrarie” si concentrerà sull’uso consapevole o manipolatorio dei prodotti culturali nei contesti di ricezione, con particolare attenzione ai rischi di snaturamento ma anche alle possibilità di rilettura critica.
Infine, il 26 settembre, la giornata conclusiva ospiterà il panel “Contesto, circolazione e ricezione”, dedicato al rapporto tra i prodotti culturali, le intenzioni originarie dei loro creatori e la ricezione che hanno avuto nel tempo.
Il meeting rappresenta un’occasione unica per i giovani ricercatori, chiamati a confrontarsi con studiosi italiani e internazionali sulle molteplici dimensioni della trasmissione culturale. Un laboratorio aperto, destinato a crescere nel tempo, che intende promuovere il dialogo tra discipline diverse – dalla storia alla filologia, dall’antropologia alle arti – e riflettere sul valore della memoria collettiva. Napoli, con il suo patrimonio stratificato e le sue tradizioni vive, si conferma ancora una volta cornice ideale per indagare le forme in cui il passato continua a dialogare con il presente e a proiettarsi verso il futuro.
Il meeting nasce dall’intento di approfondire, con approccio multidisciplinare, il concetto di trasmissione del patrimonio culturale, osservandone tanto gli aspetti materiali quanto quelli immateriali. Non solo conservazione, dunque, ma anche alterazione, rinegoziazione e ricezione: elementi che contribuiscono a definire l’identità collettiva delle comunità.
Il 24 settembre, la sessione inaugurale ospiterà il panel “Errori nella trasmissione”, dedicato all’incidenza degli errori inconsapevoli che, nel tempo, possono modificare il significato originario di un’opera o di una tradizione, generando nuove letture e inedite interpretazioni. Il 25 settembre, nella sessione mattutina, il focus si sposterà su “Diaspore, esili e migrazioni”, esplorando i processi di scambio e contaminazione culturale legati agli spostamenti di persone e comunità. Nel pomeriggio, invece, il panel “Alterazioni e distorsioni arbitrarie” si concentrerà sull’uso consapevole o manipolatorio dei prodotti culturali nei contesti di ricezione, con particolare attenzione ai rischi di snaturamento ma anche alle possibilità di rilettura critica.
Infine, il 26 settembre, la giornata conclusiva ospiterà il panel “Contesto, circolazione e ricezione”, dedicato al rapporto tra i prodotti culturali, le intenzioni originarie dei loro creatori e la ricezione che hanno avuto nel tempo.
Il meeting rappresenta un’occasione unica per i giovani ricercatori, chiamati a confrontarsi con studiosi italiani e internazionali sulle molteplici dimensioni della trasmissione culturale. Un laboratorio aperto, destinato a crescere nel tempo, che intende promuovere il dialogo tra discipline diverse – dalla storia alla filologia, dall’antropologia alle arti – e riflettere sul valore della memoria collettiva. Napoli, con il suo patrimonio stratificato e le sue tradizioni vive, si conferma ancora una volta cornice ideale per indagare le forme in cui il passato continua a dialogare con il presente e a proiettarsi verso il futuro.

