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Mav, si inaugura la “Carta Kubrick”

NAPOLI (di Daniela Sasso) – Venerdì scorso, presso il MAV (Museo Archeologico Virtuale), il critico cinematografico Enrico Ghezzi ed il collezionista Umberto Cantone hanno dato il via all’ inaugurazione del progetto “Carta Kubrick: mostra, film, incontri”, curato da Emanuele Donadio, che si protrarrà fino al 1° Maggio.

Circa quattrocento pezzi di materiale cartaceo promozionale, tra locandine, manifesti, scritti, riviste, foto provenienti da ogni parte del mondo e altrimenti invisibili, poiché appartenenti a collezioni private e non in esposizione, sono stati accuratamente e pazientemente ricercati nell’ arco di un decennio e raccolti, per la prima volta in maniera sistematica, all’ interno di un inedito allestimento dell’ opera del famoso regista statunitense (1928 – 1999).

“Kubrick è un autore estremamente conosciuto, sul quale, soprattutto post mortem, si è raccolta un’ ingente mole di materiale e raccontato di tutto – afferma Emanuele Donadio – Scopo di questa mostra, infatti, non è l’ ennesima rassegna cinematografica o l’ ennesima esposizione di materiale sinora già ampiamente diffuso e conosciuto; quanto, piuttosto, la “rivelazione” di un aspetto inedito di Kubrick: la promozione dei materiali cartacei dei suoi film. Nel corso della ricerca, è emerso che quest’ aspetto è stato tutt’ altro che secondario nella sua attività: lo stesso regista si occupava più o meno in prima persona di tali materiali cartacei e fin dall’ inizio della sua carriera”. Da questa ricognizione, è stato possibile cogliere un nuovo input sul carattere e sulla complessa personalità del grande maestro, ovvero il suo lavoro minuziosamente declinato in ogni dettaglio: “Una spasmodica attenzione alla chiusura filologica del proprio testo filmico – riprende Emanuele Donadio – che si rivela, oltre che nelle fasi di lavorazione sul set, anche nella cura da lui riposta nella creazione dei suoi materiali promozionali, che assumono, quindi, valore, a pieno titolo,  di opera kubrickiana”.

Il mito del “controllo assoluto”, che ben riassume un’ ampia parte della personalità dell’ autore, è stato sostenuto anche da Emilio D’ Alessandro, originario di Cassino ed emigrato a Londra, in gioventù, alla ricerca di lavoro, definito l’ “assistente personale di Kubrick”, in termini tanto lavorativi quanto affettivi: egli, infatti, ha condiviso, giorno dopo giorno, gli ultimi trent’ anni di vita del regista, dal 1970-71, anno in cui uscì nelle sale “Arancia Meccanica”, fino alla morte dell’ autore.

Ed è proprio quest’ ultimo trentennio che ha visto Kubrick in una sorta di quasi totale, volontario, isolamento mediatico: usciva di rado e le sue comunicazioni col mondo esterno si limitavano per lo più a contatti telefonici e/o postali, i quali venivano curati proprio da Emilio D’ Alessandro. Egli, dopo un inizio da lavapiatti nella capitale inglese, in seguito al matrimonio, lavorò come meccanico e, successivamente, anche come pilota nella Lotus, vincendo una corsa automobilistica, per poi diventare autista personale di Kubrick (in “Eyes Wide Shut”, suo ultimo film, egli ha svolto un ruolo di comparsa: lo si vede, infatti, nei panni dell’ edicolante che vende un quotidiano a Tom Cruise) e, col trascorrere degli anni, suo assistente personale, fino alla scomparsa del regista.

Venerdì 25 marzo, all’ incontro con Emilio D’ Alessandro, è seguita la proiezione di “A Clockwork Orange” (“Arancia Meccanica”, 1971), film che sancì l’ inizio della conoscenza tra i due. Il regista, infatti, volle a tutti i costi conoscere il nome dell’ autista che era riuscito, nonostante le strade ghiacciate, a portare sul set del film la particolare statua presente nella scena della “Villa della Signora dei gatti”. Da quel momento, ebbe inizio un connubio lavorativo e personale col regista che durò per quasi trent’ anni.

Quando nel 1971 il film uscì nelle sale cinematografiche, subito ottenne uno straordinario successo, seppur tra le tantissime critiche; tuttavia, a seguito di minacce personali, subite dal regista stesso, da parte di bande di giovani che stravolsero completamente il senso del film, vedendo in esso un inno alla             “ultra-violenza”, Kubrick, nonostante gli straordinari incassi registrati nelle sale cinematografiche, chiese il ritiro delle pellicole e la sospensione delle proiezioni. Il film “Arancia Meccanica” è stato trasmesso per la prima volta dalla televisione italiana soltanto nel 2007, su La7.

Inedita è la mostra dunque, così come inediti sono gli incontri che precedono, ogni venerdì alle ore 20.30, la proiezione (gratuita) di alcuni film scelti del regista: “Gli incontri hanno come obiettivo – sottolinea Emanuele Donadio – non l’ intervento dell’ ennesimo critico cinematografico, bensì racconti, pareri di personaggi che fanno cinema, di cineasti”.

 

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