Marciano lancia la petizione,«Il Cotugno sia guida nazionale per la ricerca»
In questa fase tanto difficile sono emerse con chiarezza delle potenzialità che devono essere messe a frutto. Realtà efficienti della nostra terra sono diventate esempio globale per come gestire l’emergenza sanitaria.
Il Cotugno è uno dei centri di eccellenza della nostra sanità campana. Da sempre, l’ospedale partenopeo, rappresenta nel mondo scientifico, un riferimento per la cura delle malattie infettive. Durante questa lunga battaglia al Covid-19, come è accaduto in passato per le altre epidemie, il Cotugno è stato non solo la prima linea ma il modello mondiale di organizzazione ed efficienza.
Questo modello deve essere incentivato e soprattutto deve diventare una guida nazionale per quel che riguarda le malattie infettive. Per questo l’idea, che già nel 2010 fu proposta, di trasformare il Cotugno in IRCCS (Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) potrebbe essere la scelta intelligente per dare la giusta connotazione a questa nostra eccellenza. Sarebbe infatti una scelta che permetterebbe di favorire al Cotugno l’attività di ricerca in un campo, quello delle malattie infettive, nel quale è fondamentale un percorso di ricerca continuo, attento e approfondito.
Un campo, quello dell’infettivologia, nel quale investe esclusivamente il pubblico, essendoci poco spazio per il mercato e che potrebbe diventare per la Regione Campania un vero volano di sviluppo scientifico ed economico, attraverso il quale creare nella nostra regione un altro centro di ricerca internazionale capace di attrarre investimenti, cervelli e lavoro.
Fare del Cotugno, oggi ospedale di riferimento in Italia e nel mondo, un centro di ricerca di malattie infettive che possa guidare progetti nazionali ed internazionali, è un obiettivo che in questa fase diventa non solo una possibilità ma un’esigenza.
Per questo lanciare una petizione per iniziare un percorso che riconosca al Cotugno il ruolo guida in Italia anche per la ricerca è importante, per Napoli, per il Mezzogiorno, per l’Italia e per contrastare i futuri pericoli.
Per firmare la petizione