Libano, Unifil: Ferito un altro casco blu, mentre Hezbollah attacca una base israeliana.
Gli ultimi sviluppi del conflitto in Medio Oriente vedono un’escalation di violenza e tensione tra Hezbollah e Israele, con ripercussioni anche in Libano e Iran. Il gruppo militante sciita libanese ha lanciato missili contro una base militare israeliana nei pressi di Haifa, mentre le Nazioni Unite confermano il ferimento di un quinto peacekeeper della missione Unifil in Libano. Nel frattempo, l’Iran ha denunciato un massiccio cyberattacco che ha colpito vari settori cruciali, compresa l’industria nucleare. Hezbollah, il movimento libanese filo-iraniano, ha annunciato di aver bombardato una base dell’esercito israeliano a sud di Haifa, nel nord di Israele. In un comunicato, il gruppo ha dichiarato di aver lanciato una serie di missili contro la base, colpendo una fabbrica di materiali esplosivi. L’attacco è avvenuto questa mattina alle 6:00, ora locale. Tuttavia, secondo il *Times of Israel*, non sono state attivate le sirene di allarme antiaereo, segno che l’attacco potrebbe non aver causato danni rilevanti o feriti sul territorio israeliano.
Questo attacco segue una serie di operazioni militari tra Hezbollah e Israele nelle ultime settimane, parte dell’intensificarsi delle tensioni nella regione a seguito del conflitto tra Hamas e Israele nella Striscia di Gaza. Nel frattempo, in Libano la missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), già sotto pressione per i continui attacchi alle sue forze, ha riportato il ferimento di un altro casco blu. Si tratta del quinto soldato di pace ferito negli ultimi due giorni. Il peacekeeper è stato colpito ieri sera da colpi d’arma da fuoco mentre si trovava presso il quartier generale dell’Unifil a Naqura, nel sud del Libano. Le circostanze esatte dell’incidente non sono ancora chiare, poiché non è stata ancora determinata l’origine del colpo, ma l’Unifil ha confermato che le condizioni del ferito sono stabili.
Questi incidenti aumentano le preoccupazioni riguardo alla sicurezza delle forze di pace ONU in un contesto sempre più pericoloso e imprevedibile, dove i confini tra Hezbollah, Israele e Libano restano altamente volatili. Sul fronte iraniano, il governo di Teheran ha denunciato oggi un massiccio cyberattacco che avrebbe colpito diverse infrastrutture vitali del Paese, compresi i settori della magistratura, del parlamento e dell’industria nucleare. Abolhassan Firouzabadi, ex segretario del National Virtual Space Center dell’Iran, ha dichiarato che gli attacchi sono stati “senza precedenti” per quantità e portata. Gli hacker avrebbero rubato una grande quantità di dati sensibili, mettendo a rischio anche le reti di distribuzione del carburante e i sistemi di trasporto del Paese.
Secondo Firouzabadi, gli attacchi hanno preso di mira anche porti e municipalità, creando disagi significativi. L’Iran non ha ancora indicato pubblicamente i responsabili dell’attacco, ma queste azioni rientrano in un contesto di tensione crescente tra Teheran e l’Occidente, in particolare con Israele e Stati Uniti, spesso accusati di condurre operazioni di guerra informatica contro la Repubblica Islamica.
Questo attacco segue una serie di operazioni militari tra Hezbollah e Israele nelle ultime settimane, parte dell’intensificarsi delle tensioni nella regione a seguito del conflitto tra Hamas e Israele nella Striscia di Gaza. Nel frattempo, in Libano la missione Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), già sotto pressione per i continui attacchi alle sue forze, ha riportato il ferimento di un altro casco blu. Si tratta del quinto soldato di pace ferito negli ultimi due giorni. Il peacekeeper è stato colpito ieri sera da colpi d’arma da fuoco mentre si trovava presso il quartier generale dell’Unifil a Naqura, nel sud del Libano. Le circostanze esatte dell’incidente non sono ancora chiare, poiché non è stata ancora determinata l’origine del colpo, ma l’Unifil ha confermato che le condizioni del ferito sono stabili.
Questi incidenti aumentano le preoccupazioni riguardo alla sicurezza delle forze di pace ONU in un contesto sempre più pericoloso e imprevedibile, dove i confini tra Hezbollah, Israele e Libano restano altamente volatili. Sul fronte iraniano, il governo di Teheran ha denunciato oggi un massiccio cyberattacco che avrebbe colpito diverse infrastrutture vitali del Paese, compresi i settori della magistratura, del parlamento e dell’industria nucleare. Abolhassan Firouzabadi, ex segretario del National Virtual Space Center dell’Iran, ha dichiarato che gli attacchi sono stati “senza precedenti” per quantità e portata. Gli hacker avrebbero rubato una grande quantità di dati sensibili, mettendo a rischio anche le reti di distribuzione del carburante e i sistemi di trasporto del Paese.
Secondo Firouzabadi, gli attacchi hanno preso di mira anche porti e municipalità, creando disagi significativi. L’Iran non ha ancora indicato pubblicamente i responsabili dell’attacco, ma queste azioni rientrano in un contesto di tensione crescente tra Teheran e l’Occidente, in particolare con Israele e Stati Uniti, spesso accusati di condurre operazioni di guerra informatica contro la Repubblica Islamica.