Lavoro ai giovani, Napoli guarda Londra
NAPOLI (di Attilio Iannuzzo, Il Mattino) – Un protocollo d’intesa tra il Comune di Napoli e la società Italia Lavoro per attuare nuovi orientamenti di sviluppo per la città, ma soprattutto per un sistema integrato di orientamenti per il lavoro, politiche sociali e iniziative mirate alla crescita. Il contenuto dell’accordo è stato illustrato ieri mattina inComune dal sindaco de Magistris e dal presidente della società partecipata del ministero dell’Economia, Paolo Reboani.
Le parole chiave sono «occupazione» e «produttività»; chiavi attraverso le quali far ripartire l’economia cittadina con particolare riferimento ai giovani e alle donne. «L’obiettivo – dice Reboani – è quello di creare un sistema di infrastrutture e di azioni che possa essere una valida risposta alle esigenze della città». Le idee sono tante, molteplici le azioni da intraprendere, in quanto l’intesa nasce per rendere un servizio più efficiente e soprattutto più a diretto contatto con i cittadini. «La nostra intenzione – continua Reboani – è quella di creare dei punti di ascolto nelle municipalità, per creare un collegamento più diretto con i cittadini che mantenga gli standard europei e soprattutto dia le risposte necessarie per uno sviluppo concreto ed immediato della città». I nuovi metodi europei sono i modelli a cui il Comune di Napoli fa riferimento, in quanto già provati e ritenuti sufficientemente soddisfacenti in altre città. Napoli rappresenta la prima città d’Italia a intraprendere questo nuovo percorso rivolto all’imprenditorialità dei giovani. «La nostra è una città che guarda con coinvolgimento agli esempi positivi delle altre città europee – ha detto de Magistris – e in particolare condivido con il presidente Reboani l’interesse mostrato per Londra; c’è bisogno di creare un’interazione più forte di quella che attualmente c’è nel nostro Paese». Il sindaco sottolinea la necessità di «dover attrarre meglio investimenti e procedere verso una semplificazione della macchina amministrativa per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro». Meno burocrazia dunque per snellire e favorire il nascere di nuove attività e la necessità di «poche regole ma certe per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro soprattutto delle nuove leve», aggiunge de Magistris. Il protocollo d’intesa è nato di concerto con le categorie sindacali e sociali per ottenere il massimo rendimento. Ma che lascia scettico l’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi, secondo il quale «il Comune arriva con una proposta estemporanea su tema complesso che necessità di competenza, di proposte vere e soprattutto di risorse dedicate». Nappi si riserva «di valutare nel merito questa iniziativa», mentre il sindaco insiste nell’evidenziare la necessità di porre il lavoro come primo punto e come obiettivo da raggiugere: «L’altro giorno sono stato a Roma e ho voluto sottolineare con forza proprio il concetto di sviluppo economico attraverso iniziative come queste», ha spiegato de Magistris, che è ritornato sul botta e risposta a distanza con il cardinale Sepe («non una polemica, ha detto, ma una sottolineatura di un punto di vista diverso») per sottolineare che «Napoli è messa male, vive una grandissima crisi di cui è epicentro nazionale, ma la vedo viva e lo constatiamo nello sport, dalle tantissime iniziative, dagli investimenti che arrivano, dai cantieri che si aprono e si chiudono». «Partire da Napoli – ha detto dal canto suo l’assessore al lavoro del Comune di Napoli Enrico Panini – significa aiutare tutto il sud, e sia chiaro che senza Napoli e senza il Sud questo Paese non esce dalla crisi; i dati che abbiamo sul versante della crisi e della disoccupazione, qui più feroce che altrove, richiedono risposte immediate e non ci permettono di rassegnarci ai tempi lunghi ed inafferrabili che talvolta ci vengono prospettati». © RIPRODUZIONE RISERVATA