La priorità è distogliere sempre dalla realtà
NAPOLI (di Attilio Iannuzzo) – Il lodo Alfano, la casa a montecarlo di Fini, la costiera di Antigua e le società off-Shore, le escort di Berlusconi, chissà quando si discuterà in parlamento di argomentazioni riguardanti i problemi della gente. Ieri a Napoli è morto un altro lavoratore, dipendente della società di smistamento dei rifiuti dell’Asia. Una pala mecanica lo travolge in pieno. Silvano Di Bonito, 49 anni, di Portici (Napoli) stava lavorando con altri colleghi. Poche righe sui giornali, qualche flash nei telegiornali locali. In pochi hanno sottolineato che questa morte può stravolgere la sua famiglia. La moglie è in attesa di un figlio, un piccolo che non conoscerà il padre. Ma i media pensano bene a diffondere notizie da scoop. Notizie che affrontano tematiche di distrazione. Si deve sempre e comunque distogliere l’attenzione dalle vere responsabilità. E’ l’era del grande fratello, si corre dietro la idiozie di paranoici che decidono di convivere per regredire e rendere più stupidi chi li guarda. Diceva bene Gaber, quando cantava “libertà è partecipazione”, voglia di essere coscienze critiche della società. Una voglia che pare non appartenere alle nuove leve. Dietro questo mondo costruito, finto, romanzato, fasullo, c’è una realtà amara. Solo oggi emerge la sofferenza della guerra in Iraq, quella che ci hanno fatto credere essere una missione di pace. Torture, uccisioni, civili usati per distogliere le mine antiuomo, uccisioni di bambini. Un’eredità difficile per le nuove generazioni.