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Cronaca

L’ecografia non è chiara? Paga il medico!

Napoli (di Italo Faruolo) – L’ecografia del feto non è chiara: paga il medico che non indirizza la gestante a centri più attrezzati. Lo stabilisce la sentenza 15386 del 13.07.2011 della terza sezione civile della Cassazione. Nell’ecografia morfologica effettuata alla ventitreesima settimana di gravidanza non si vedono gli arti del feto, così come negli esami precedenti. Eppure i sanitari non fanno presente che, in base agli strumenti tecnici a disposizione nella struttura, non visualizzano il nascituro per intero. Il bimbo nasce malforme . I genitori si rivolgono per il risarcimento dei danni al Tribunale ma i giudici di merito, sia in primo che secondo grado, rigettano la loro domanda. E’ però la Cassazione a dare soddisfazione ai genitori della bambina nata menomata. Secondo gli ermellini risulta violato l’obbligo informativo costituito in capo al sanitario che avrebbe consentito alla donna di interrompere la gravidanza: le malformazioni del feto – si legge nella sentenza –  rappresentano infatti un grave pericolo per la salute fisica e psichica della gestante e la relativa prova può essere presuntiva ed estendersi alle patologie insorte dopo il parto. Né si può eccepire che la condotta professionale dei sanitari sia neutra rispetto al titolo posto alla base della richiesta di risarcimento, dal momento che la domanda si fonda sull’omessa informazione del paziente. Sarà il giudice del merito, a cui è stata rinvita la sentenza cassata, a rifare il processo applicando però la regola di diritto enunciata nella sentenza dalla Suprema Corte secondo cui se il bimbo nasce malformato, il medico e l’Asl rispondono del danno per la diagnosi di normalità morfologica. E ciò anche se la colpa non è del sanitario, ma della carenza degli strumenti tecnici in uso nella struttura: laddove l’esame non abbia consentito di visualizzare il feto per intero, infatti, il professionista ha l’obbligo di informare la gestante della possibilità di rivolgersi a un centro diagnostico più specializzato; diversamente il camice bianco e la struttura sanitaria rispondono del danno arrecato alla paziente privandola del diritto ad abortire

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