Israele assalta nave umanitaria diretta a Gaza: arrestata Greta Thunberg con l’equipaggio
Un nuovo episodio di tensione internazionale si è consumato nelle prime ore della notte del 9 giugno 2025, quando la nave Madleen, battente bandiera britannica e appartenente alla Freedom Flotilla Coalition (FFC), è stata abbordata da unità della marina israeliana in acque internazionali, secondo quanto denunciato dall’equipaggio. A bordo, tra i 12 membri dell’equipaggio, si trovavano l’attivista svedese per il clima Greta Thunberg e la parlamentare europea francese Rima Hassan. L’obiettivo della missione era quello di raggiungere Gaza per consegnare aiuti umanitari, tra cui riso e latte in polvere.
Stando a quanto riferito dalla Freedom Flotilla Coalition, l’abbordaggio è avvenuto intorno alle 2 di notte. Le forze israeliane avrebbero intercettato la Madleen con un’operazione militare che l’equipaggio definisce “un atto di pirateria”. In una fotografia diffusa sui social, i passeggeri appaiono seduti sulla barca, con indosso giubbotti di salvataggio e le mani alzate, in segno di resa. “La nostra nave è stata attaccata in acque internazionali. Siamo stati arrestati e rapiti”, ha scritto su X Rima Hassan, testimone diretta dell’assalto. Huwaida Arraf, tra gli organizzatori della missione, ha ribadito: “Israele non ha alcuna autorità legale per detenere cittadini stranieri che trasportano aiuti umanitari. Questa detenzione è arbitraria e illegale.” Il Ministero degli Esteri israeliano ha confermato l’intercettazione, descrivendo l’iniziativa come “una mossa propagandistica”. Un messaggio diffuso sui social recita: “Lo ‘yacht dei selfie’ delle celebrità è in sicurezza e si dirige verso le coste di Israele. I passeggeri torneranno nei loro Paesi d’origine.” Secondo Tel Aviv, tutti i presenti a bordo sono in buone condizioni, e sono stati riforniti di acqua e cibo.
In un’escalation retorica, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ordinato che agli attivisti detenuti venga proiettato un video delle atrocità commesse da Hamas il 7 ottobre 2023, definendo Greta Thunberg “antisemita” e accusando l’intero equipaggio di “sostenere Hamas”. A seguire da vicino la missione c’era anche Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i diritti umani nei territori palestinesi, che era in contatto telefonico con il capitano della nave al momento dell’assalto. Secondo Albanese, la Madleen era stata sorvolata per ore da droni militari prima dell’abbordaggio e su di essa sarebbe stata lanciata una sostanza bianca simile a vernice.
La diplomatica ha chiesto **l’intervento immediato del Regno Unito**, proprietario della bandiera della nave, e ha invitato i Paesi del Mediterraneo a **sostenere attivamente la missione umanitaria della Freedom Flotilla**. “Il viaggio della Madleen potrebbe essere terminato, ma la missione continua”, ha dichiarato.
Oltre a Thunberg e Hassan, a bordo della Madleen si trovavano figure di rilievo internazionale, come il giornalista di Al Jazeera Omar Faiad, l’attivista brasiliano Thiago Ávila, il medico francese Pascal Maurieras, e altri volontari provenienti da tutta Europa. Tutti hanno pubblicato video di denuncia, definendo il sequestro un rapimento e un attacco diretto contro l’azione umanitaria internazionale. Dalla Freedom Flotilla è arrivato un appello deciso: “I governi del mondo sono rimasti in silenzio quando la nave Conscience è stata bombardata. Ora Israele sta mettendo alla prova quel silenzio ancora una volta.” L’organizzazione esorta gli Stati a non lasciare impunita questa nuova violazione, ribadendo che la fornitura di aiuti umanitari non può essere criminalizzata.
Stando a quanto riferito dalla Freedom Flotilla Coalition, l’abbordaggio è avvenuto intorno alle 2 di notte. Le forze israeliane avrebbero intercettato la Madleen con un’operazione militare che l’equipaggio definisce “un atto di pirateria”. In una fotografia diffusa sui social, i passeggeri appaiono seduti sulla barca, con indosso giubbotti di salvataggio e le mani alzate, in segno di resa. “La nostra nave è stata attaccata in acque internazionali. Siamo stati arrestati e rapiti”, ha scritto su X Rima Hassan, testimone diretta dell’assalto. Huwaida Arraf, tra gli organizzatori della missione, ha ribadito: “Israele non ha alcuna autorità legale per detenere cittadini stranieri che trasportano aiuti umanitari. Questa detenzione è arbitraria e illegale.” Il Ministero degli Esteri israeliano ha confermato l’intercettazione, descrivendo l’iniziativa come “una mossa propagandistica”. Un messaggio diffuso sui social recita: “Lo ‘yacht dei selfie’ delle celebrità è in sicurezza e si dirige verso le coste di Israele. I passeggeri torneranno nei loro Paesi d’origine.” Secondo Tel Aviv, tutti i presenti a bordo sono in buone condizioni, e sono stati riforniti di acqua e cibo.
In un’escalation retorica, il ministro della Difesa Yoav Gallant ha ordinato che agli attivisti detenuti venga proiettato un video delle atrocità commesse da Hamas il 7 ottobre 2023, definendo Greta Thunberg “antisemita” e accusando l’intero equipaggio di “sostenere Hamas”. A seguire da vicino la missione c’era anche Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU per i diritti umani nei territori palestinesi, che era in contatto telefonico con il capitano della nave al momento dell’assalto. Secondo Albanese, la Madleen era stata sorvolata per ore da droni militari prima dell’abbordaggio e su di essa sarebbe stata lanciata una sostanza bianca simile a vernice.
La diplomatica ha chiesto **l’intervento immediato del Regno Unito**, proprietario della bandiera della nave, e ha invitato i Paesi del Mediterraneo a **sostenere attivamente la missione umanitaria della Freedom Flotilla**. “Il viaggio della Madleen potrebbe essere terminato, ma la missione continua”, ha dichiarato.
Oltre a Thunberg e Hassan, a bordo della Madleen si trovavano figure di rilievo internazionale, come il giornalista di Al Jazeera Omar Faiad, l’attivista brasiliano Thiago Ávila, il medico francese Pascal Maurieras, e altri volontari provenienti da tutta Europa. Tutti hanno pubblicato video di denuncia, definendo il sequestro un rapimento e un attacco diretto contro l’azione umanitaria internazionale. Dalla Freedom Flotilla è arrivato un appello deciso: “I governi del mondo sono rimasti in silenzio quando la nave Conscience è stata bombardata. Ora Israele sta mettendo alla prova quel silenzio ancora una volta.” L’organizzazione esorta gli Stati a non lasciare impunita questa nuova violazione, ribadendo che la fornitura di aiuti umanitari non può essere criminalizzata.

