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Inter, abbiamo un problema!

NAPOLI (di Nicola Brattoli) – Questo per l’inter sta diventando il campionato dei rimpianti, delle vittorie non raggiunte che a maggio peseranno come macigni su qualsiasi obiettivo i neroazzurri si siano prefissati. Perdere  a Parma sta diventando un’abitudine. Non si vince dal 2008, quando le reti di Ibrahimovic diedero lo Scudetto agli uomini di Mancini. Poi tutte sconfitte ed un solo pareggio. La prestazione della squadra di Stramaccioni, che presentava come unica novità Alvarez a centrocampo a posto dello squalificato Cassano, è stata al di sotto delle attese. La sconfitta della Juve contro il Milan avrebbe dovuto dare una carica emotiva tale da spingere i neroazzurri ad una prova convincente, ma  così non è stato.  Troppo distacco tra centrocampo e attacco. La solitudine di un Milito non in formissima. Alvarez capace di mostrare lampi di tecnica sopraffina a tempi di gioco persi tali da rallentare l’azione. Juan Jesus che Biabiany lo ha visto soltanto partire palla al piedi. E quel gol di Sansone. A centrocampo scoperto nessuno in grado di opporsi, né di chiudere lo specchio della porta dopo quasi quaranta metri di corsa. Errore collettivo dirà poi un arrabbiato Stramaccioni a fine gara. La realtà è che l’inter ha perso smalto. L’equilibrio si è perso dopo la vittoria di Torino con la Juve. Si è smarrito quell’atteggiamento difensivo che rendeva la porta difesa da Handanovic una delle più sicure della Serie A. E la difficoltà evidente di essere pericolosi in zona gol. Pochi i giocatori che partecipano alle due fasi. Gli infortuni, le squalifiche di Stramaccioni (poi revocata) e di Cassano, il caso Sneijder sono tutti fattori che hanno complicato e bloccato la crescita di squadra dell’inter sul più bello. Ora i neroazzurri nelle prossime quattro gare sono attesi da 3 partite in casa con Palermo, Napoli e Genoa e soltanto una lontano dal Meazza, a Roma con la Lazio. Saranno cruciali per capire realmente questa squadra dove potrà arrivare e per quali obiettivi sarà in grado di combattere.

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