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Imprenditori e balneari accusano : “Gestione totalmente fallimentare ad Ischia e procida”

Lido di Ischia

NAPOLI – “Non abbiamo avuto nessun riscontro positivo – denuncia Ottorino Mattera, uno dei tour operator più importanti che operano a Ischia – dall’ Istituzione dell’ area Marina Protetta Regno di Nettuno. I turisti non ne conoscono l’ istituzione anche perchè nessuno ha pensato a pubblicizzarla all’ estero o nel resto d’ Italia. E’ diventata solo un modo per vessare i diportisti napoletani. Onestamente da ischitano penso che o cambia totalmente la gestione oppure è meglio eliminare l’ area marina che sta diventando  purtroppo più un danno che una risorsa per l’ isola”

“Questa area marina – aggiunge Mario Morra, Segretario regionale del Sib il Sindacato Italiano Balneari – era partita con il piede giusto poi è diventata un problema per l’ intero comprensorio creando danni non solo ai nostri operatori di Ischia e Procida ma anche a quelli di Pozzuoli, Monte di Procida e Bacoli. I vertici attuali sono riusciti a far odiare il Regno di Nettuno anche agli ambientalisti più incalliti perchè hanno varato regole ingiuste e incomprensibili. Il nostro sindacato sta ricevendo danni enormi da una gestione che non ha risolto il primo problema di Ischia e cioè la depurazione delle acque. Ci domandiamo cosa facciano per difendere l’ ambiente i vertici del regno di Nettuno oltre ad incassare soldi”.

“Potremmo definire il Regno di Nettuno – conclude il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che quando era assessore provinciale ai parchi e alle aree protette alla provincia fece istituire l’ area protetta – la prima area marina per ricchi. Non si difende il mare o la poseidonia con gli scontrini dei ristoranti ma con piani seri, strutturati ed equi. Noi crediamo che il comitato di gestione ha perso totalmente di vista i principi ispiratori delle aree marine protette e quindi ci aspettiamo a breve un intervento risolutivo del Ministro all’ Ambiente Prestigiacomo che commissari , come da noi richiesto, l’ ente gestore”.

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