“Il Silenzio dell’onda”, il racconto dei sogni di un bambino

NAPOLI (di Federica Bertocco) – “Da mesi, il lunedì e il giovedì, Roberto Marias attraversa a piedi il centro di Roma per raggiungere lo studio di uno psichiatra. Si siede davanti a lui, e spesso rimane in silenzio. Talvolta i ricordi affiorano. E lo riportano al tempo in cui lui e suo padre affrontavano le onde dell’oceano sulla tavola da surf. Lo riportano agli anni rischiosi del suo lavoro di agente sotto copertura, quando ha conosciuto il cinismo, la corruzione, l’orrore. Fuori, ma anche dentro di sé. Di professione fantasma, ha imparato a ingannare, a tradire, a sparire senza lasciare traccia. Una vita che lo ha ubriacato e travolto. Le parole del dottore, le passeggiate ipnotiche in una Roma che lentamente si svela ai suoi occhi, l’incontro con Emma, come lui danneggiata dall’indicibilità della colpa, gli permettono di tornare in superficie. E quando Giacomo gli chiede aiuto contro i suoi incubi di undicenne, Roberto scopre una strada di riscatto e di rinascita”. Un romanzo piuttosto complesso quello di Gianrico Carofiglio “Il silenzio dell’onda” (Rizzoli Editore). Un libro che incorpora più storie che si sviluppano parallele o che in alcuni casi si intrecciano, una storia che si presta a definizioni differenti. A modo suo è un romanzo psicologico, una storia d’amore ed una riflessione sullo sport. E un po’ come ritrovarsi in una dimensione noir di suspanse anche se circoscritta a uno spazio ben definito. “C’è tutta la storia in cui mi sono immedesimato di più, ossia quella del ragazzino che scrive un suo diario e racconta dei suoi sogni della notte e del giorno –afferma l’autore in un’intervista -che ancora una volta da un taglio differente al romanzo”. Alla fine una storia di padri e figli, di assenze, mancanze, fallimenti, colpe, rimpianti: “il silenzio dell’onda” è tutte queste cose insieme.