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Cronaca

Il “movimento dei forconi” paralizza la Sicilia

NAPOLI (di Daniela Sasso) – Terzo giorno di blocco, oggi, attraverso l’Isola siciliana. Il battezzato “Movimento dei forconi”, inizialmente nato ‘dalla terra’, ben presto estesosi, a macchia d’olio, a diverse classi lavoratrici e a parte della popolazione – stanche di essere miseramente sfruttate – in varie Province della Sicilia (tra le principali Catania, Palermo, Messina, Agrigento, Siracusa, Gela). Agricoltori, allevatori, pastori, pescatori, cui si sono aggiunti anche autotrasportatori dell’Aias, commercianti, associazioni ambientaliste, organizzazioni studentesche e quanti in Sicilia sono profondamente indignati nei confronti dello sfruttamento messo in atto, da troppo tempo, dalla classe dirigente politica, “stanchi del disinteresse quando non del maltrattamento da parte delle istituzioni”. In particolare si chiedono a gran voce le dimissioni del Governatore della Regione, Raffaele Lombardo.

Porti, linee ferroviarie, strade e snodi autostradali i principali punti di fermo totale. I luoghi strategici e simbolici della Regione insomma.

Obiettivo appare quello di ‘isolare’ la Sicilia, soprattutto evitando che il carburante – di cui l’isola rifornisce il resto d’Italia – venga trasportato. Ma in queste ora la situazione è drammatica, non soltanto per i blocchi alla circolazione delle merci e dei generi alimentari, ma anche perché le ultime scorte di carburante all’interno della stessa Regione – ad esempio nella città di Palermo – sono ormai in esaurimento, scatenando una vera e propria ‘guerra all’ultima goccia’. Non manca chi, tra la popolazione e gli stessi venditori, è insorto contro questa paralisi. La zona orientale della Sicilia sembra la più ‘calda’. A Lentini, in provincia di Siracusa, un venditore ambulante ha estratto un coltello ferendo al volto un camionista che gli aveva sbarrato il passaggio.

Ma cosa chiedono i sempre più numerosi adepti al Movimento dei Forconi, che fino a mezzanotte di venerdì continueranno con questa situazione di ‘congelamento’?

“Tutti insieme per chiedere la defiscalizzazione dei carburanti e dell’energia elettrica, l’utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo per risolvere la crisi dell’agricoltura e il blocco delle procedure esecutive della Serit, l’agenzia siciliana di riscossione dei tributi”.

“Vogliamo scrivere una pagina nella storia della Sicilia. Siamo stanchi di false promesse, della politica che non dà risposte. Vogliamo che la gente torni a manifestare la sua indignazione e la sua voglia di cambiamento, e che il governo di Palermo ci ascolti” – queste le parole di Mariano Ferro, tra i principali esponenti del Movimento.

Il Movimento dei Forconi, pur dichiarandosi – sin dal suo esordio – apartitico e apolitico, ha ricevuto pubblicamente il sostegno del movimento di estrema destra Forza Nuova, ed annovera tra le sue fila personaggi di spicco nelle scena governativa siciliana, come il su citato Ferro, ex agricoltore in passato vicino al Movimento per le Autonomie (Mpa) dello stesso governatore siciliano Lombardi – di cui adesso il Movimento dei Forconi chiede le imminenti dimissioni – e Martino Morsello, personaggio dalle controverse vicende politiche passate. Queste tra le accuse che il Popolo Viola, in sintonia con il pensiero di Beppe Grillo, avanza contro la genuinità di questo vento di ribellione proveniente dal profondo Sud.

Resta comunque da tener presente che il Movimento dei forconi raccoglie le istanze  di una vastissima gamma della popolazione siciliana, coi suoi malcontenti; inoltre, solo nelle ultime ore questa profonda ribellione sta avendo una risonanza e una certa diffusione attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Come mai si intendeva arginare la diffusione di tale notizia? È grazie a video circolati su youtube e ai social network come Facebook, infatti, che questo forte messaggio di rivolta ha raggiunto il resto della Penisola e tutti gli Italiani, raccogliendo sin da subito, tantissimi sostenitori. E non solamente di estrema destra.

Certo si potrebbe aggiungere: “occhio alle strumentalizzazioni!”, ma da quelle, molto probabilmente, nessun partito è del tutto avulso.

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