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Il mercato del turismo a Napoli: urge una task force per contrastare le illegalità

Napoli continua a brillare come una delle mete turistiche più ambite d’Europa, ma dietro il fascino dei suoi vicoli storici e la calorosa accoglienza si nasconde un problema crescente: il mercato delle strutture ricettive extralberghiere è in balia dell’illegalità. Con quasi 11mila annunci di case vacanze, affittacamere e bed & breakfast su piattaforme come Airbnb, e una media impressionante di 166 giorni di prenotazioni l’anno, il settore genera numeri da capogiro. Tuttavia, la mancanza di regole chiare e controlli serrati lascia spazio a gravi irregolarità. Fanpage.it ha da tempo acceso i riflettori sulle numerose violazioni che caratterizzano l’offerta turistica extralberghiera. Tra le scoperte più clamorose, anche immobili di proprietà del Comune affittati abusivamente tramite piattaforme online. Il problema non è circoscritto a pochi episodi: si tratta di un fenomeno diffuso che coinvolge gran parte del mercato.

I controlli, finora, sono stati insufficienti. Fanpage.it ha condotto una propria verifica a campione, rivelando quanto sia semplice individuare le illegalità. Se un gruppo di giornalisti può farlo con facilità, cosa impedisce al Comune di intervenire in modo sistematico per ripristinare la legalità? Gennaro Esposito, consigliere comunale di Azione e voce critica contro la “turistificazione selvaggia”, evidenzia come il periodo natalizio trasformi i Decumani in una zona paralizzata dal caos. Tra i provvedimenti proposti da Esposito c’è anche l’introduzione di un ticket d’ingresso al centro storico per i turisti. “Un mercato così deregolamentato non può durare”, afferma Esposito. Tuttavia, la posizione del sindaco Gaetano Manfredi è più conciliatoria. “È meglio una città piena di turisti che una città povera”, ha dichiarato, sottolineando come il turismo rappresenti una risorsa fondamentale per l’economia cittadina. Ma questa risorsa deve essere gestita in modo sostenibile per evitare che il caos pregiudichi la vivibilità della città.

La soluzione al problema passa inevitabilmente da un rafforzamento dei controlli e dalla creazione di una task force dedicata. L’obiettivo è monitorare le attività ricettive extralberghiere, identificando le strutture irregolari e applicando sanzioni laddove necessario. Una regolamentazione più rigorosa non solo contribuirebbe a garantire una competizione leale tra gli operatori, ma proteggerebbe anche i turisti da eventuali truffe. Un ulteriore passo potrebbe essere quello di coinvolgere le piattaforme come Airbnb nella gestione del problema, richiedendo trasparenza sui dati relativi agli annunci e imponendo l’obbligo di registrazione per tutte le strutture ricettive.

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