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Guerra in Ucraina, salta il vertice Trump–Putin a Budapest

Una nuova notte di bombardamenti ha scosso l’Ucraina. Droni e missili russi hanno colpito Kiev e altre città in quello che le autorità ucraine definiscono “l’attacco più intenso delle ultime settimane”. Le esplosioni sono risuonate nella capitale poco dopo l’una di notte, in seguito a un’allerta per missili balistici lanciata dall’Aeronautica Militare. Secondo le autorità locali, le forze russe hanno preso di mira quartieri residenziali e infrastrutture energetiche in diverse regioni del Paese. A Kiev, un incendio è divampato tra l’ottavo e il nono piano di un edificio nel distretto Dniprovskyi: almeno due persone hanno perso la vita e quindici sono rimaste ferite. I soccorritori hanno evacuato decine di residenti mentre frammenti di missili intercettati sono caduti su strade e automobili.

Il sindaco Vitali Klitschko ha confermato che i sistemi di difesa aerea sono entrati in azione per respingere l’attacco, ma non tutti i missili sono stati intercettati. “Le nostre difese hanno abbattuto la maggior parte dei vettori, ma i danni restano gravi”, ha dichiarato su Telegram. Anche a Dnipro, Zaporizhzhia e nel porto di Izmail si registrano esplosioni e blackout diffusi. A Zaporizhzhia, un palazzo residenziale è stato colpito direttamente: almeno 15 civili sono rimasti feriti. Nell’oblast di Odessa, i raid hanno provocato interruzioni di corrente che hanno lasciato migliaia di famiglie al buio.


L’attacco russo arriva poche ore dopo un raid ucraino con missili Storm Shadow contro un impianto chimico a Bryansk, in territorio russo, utilizzato per la produzione di componenti destinati all’industria missilistica. Gli analisti ritengono che il bombardamento di Mosca sia una risposta diretta all’azione ucraina, ma anche l’inizio di una nuova fase della campagna invernale russa contro le infrastrutture energetiche ucraine.
Il presidente Volodymyr Zelensky ha accusato il Cremlino di voler “piegare l’Ucraina colpendo centrali e reti elettriche” e ha ribadito la richiesta di nuove forniture militari da parte degli alleati occidentali.

“La Russia si prepara a un inverno difficile per tutti gli ucraini. Solo un rafforzamento della nostra difesa potrà fermarli”, ha dichiarato Zelensky nel suo messaggio serale. Sul fronte politico, la tensione militare ha avuto immediate ripercussioni diplomatiche. La Casa Bianca ha annunciato il rinvio del vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin, previsto a Budapest nelle prossime settimane. L’incontro avrebbe dovuto esplorare una possibile tregua, ma secondo fonti diplomatiche le posizioni restano inconciliabili. Putin avrebbe proposto la formalizzazione del controllo russo su parte del Donbass e delle aree già occupate, in cambio di un cessate il fuoco. Una proposta respinta da Kiev e che avrebbe incontrato freddezza anche tra i partner europei.

Fonti vicine al dossier riferiscono che Zelensky avrebbe affrontato Trump in un colloquio “teso” a Washington la scorsa settimana, durante il quale Kiev ha rinnovato la richiesta di missili a lungo raggio Tomahawk. La decisione statunitense è però rimasta in sospeso, mentre i leader europei — Macron, Meloni, Starmer e von der Leyen — hanno espresso sostegno a un cessate il fuoco “basato sulle attuali linee del fronte ma senza concessioni territoriali”. Con il vertice di Budapest sospeso “fino a nuovo avviso” e le operazioni militari in intensificazione, le prospettive di un negoziato sembrano sempre più lontane.
L’Ucraina teme una nuova campagna russa contro la rete energetica nazionale, simile a quella dell’inverno scorso, mentre Mosca continua a rivendicare la propria “risposta legittima” agli attacchi ucraini oltre confine.

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