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Cronaca

Gesco a rischio chiusura: 1.500 lavoratori in pericolo dopo la rescissione del contratto con l’Asl Napoli 1

Un fulmine a ciel sereno ha scosso il mondo del terzo settore campano. Gesco, il più grande consorzio di cooperative sociali in Campania, si trova a un passo dal collasso, mettendo a rischio il futuro lavorativo di 1.500 persone. La crisi è stata innescata dalla decisione dell’Asl Napoli 1 di rescindere in modo unilaterale il contratto che la legava a Gesco fino al 2025, compromettendo il lavoro di centinaia di operatori sociali impegnati nella cura di anziani, persone con disabilità e soggetti con dipendenze nelle strutture di salute mentale.

L’interruzione del rapporto di lavoro arriva senza preavviso, lasciando Gesco nella difficoltà di pagare immediatamente il TFR di 300 operatori. Un primo passo che, se la situazione non verrà gestita, potrebbe estendersi fino a coinvolgere l’intero consorzio, minacciando la stabilità di altre 1.200 famiglie. “L’Asl ha deciso di interrompere il contratto con 15 mesi di anticipo perché adesso ha le risorse per assumere personale proprio”, ha spiegato Giacomo Smarrazzo, presidente di Gesco. Tuttavia, questa mossa mette in pericolo il futuro di un progetto che, per oltre due decenni, ha garantito assistenza continua a migliaia di persone vulnerabili.

Una rottura che scuote il tessuto sociale della città

La rescissione unilaterale del contratto ha aperto una profonda ferita, non solo per il consorzio, ma anche per la comunità che esso ha servito con dedizione. “Siamo stati noi a chiudere due strutture manicomiali storiche a Napoli, il Frullone e il Leonardo Bianchi”, ha ricordato Vincenzo Cuomo, uno degli operatori di Gesco. “Grazie al nostro lavoro, il sistema pubblico ha potuto aprire nuove strutture residenziali, superando il vecchio concetto di manicomio. Ora, però, dopo aver dedicato decenni della nostra vita a questo settore, veniamo licenziati senza alcuna considerazione”. La preoccupazione non è solo per i lavoratori, ma anche per il livello di assistenza che, secondo Cuomo, verrà inevitabilmente compromesso. “Chi verrà assunto non sarà in grado di garantire la stessa qualità del servizio che abbiamo fornito noi”, ha sottolineato.

Un futuro incerto: “La partita è ancora aperta”

Durante una conferenza stampa organizzata stamattina, alla quale hanno partecipato numerosi lavoratori di Gesco, il consorzio ha dichiarato ufficialmente lo stato di crisi, rivolgendosi alla città e alle istituzioni per ottenere sostegno. “Se l’Asl avesse rispettato la naturale scadenza del contratto, avremmo avuto il tempo di riorganizzare le nostre attività”, ha affermato Sergio D’Angelo, fondatore di Gesco e attualmente consigliere comunale di Napoli. “Siamo di fronte a una scelta scellerata che rischia di distruggere non solo il nostro consorzio, ma l’equilibrio di centinaia di famiglie”.

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