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Fincantieri, a maggio il piano industriale

Fincantieri a Castellammare di Stabia

NAPOLI (di Giuliano Pennacchio) – A Castellammare i lavoratori dei Cantieri della Fincantieri sono sul piede di guerra da tempo per ribadire il proprio diritto al futuro; ormai vivono da mesi con la cassa integrazione che sta minando le condizioni di vita di alcune migliaia di famiglie stabiesi. Le mobilitazioni si stanno susseguendo da mesi e le voci di una parziale riconversione turistica dell’area dei Cantieri non convincono nessuno.

E’ di queste ore una dichiarazione dei vertici nazionali aziendali: per i primi giorni di maggio e prevista l’uscita del piano industriale di Fincantieri. “Speriamo – ha sottolineato l’amministratore delegato Giuseppe Bono – di poter presentare una sintesi che sia condivisibile”. Molti stabilimenti, in particolare quelli liguri e quello campano vivono con preoccupazione l’attesa del piano, anche alla luce delle indiscrezioni dei mesi scorsi, che parlavano della chiusura di alcuni impianti.

La FIOM stabiese ha ribadito la necessità di un rilancio produttivo del sito e dichiara di essere molto scettica verso un piano industriale orientato ad una riconversione turistica del sito dei Cantieri. I metalmeccanici della CGIL sostengono, inoltre, la necessità della realizzazione di un grande bacino di costruzione a Castellammare per rilanciare le attività di costruzione navale.

Il governo Berlusconi fino ad oggi ha fatto niente per crisi della cantieristica a differenza di altri governi europei. Infatti, in Germania la Merkel ha promosso un forte intervento pubblico a sostegno dei cantieri ‘Meyer Werft’; in Francia, invece, Sarkozy ha deciso una parziale nazionalizzazione dei Chantiers dell’Atlantique.

In sede locale è giudicata molto grave la decisione della Regione Campania di non mettere in pratica lo studio di fattibilità (provvedimento previsto nella legislazione di scorsa e cancellato) per la realizzazione del nuovo cantiere di costruzione; da più parti si adombrano dubbi che si voglia favorire progetti speculativi di riuso della fascia costiera torrese – stabiese.

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