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Cronaca

Familiari dei detenuti: il dramma raccontato nel docufilm “Il loro Natale”

NAPOLI (di Daniele Pallotta) – Presentata in anteprima nell’ex Asilo Filangieri, in via Maffei, l’opera prima di Gaetano Di Vaio, intitolata “Il loro Natale”. Il documentario racconta la condizione di alcune famiglie dei detenuti del carcere di Poggioreale e della Casa Circondariale femminile di Pozzuoli.

L’attenzione è focalizzata sulle mogli e sulle compagne dei detenuti, e sui loro figli. Di Vaio, ex detenuto ed ex tossicodipendente,  spiega di aver scelto di mostrare donne che non fanno parte della criminalità organizzata,  costrette in condizioni di indigenza economica e di sofferenza psichica per le scelte di vita dei compagni e per un sistema giudiziario- carcerario che non consente recupero e che mette a rischio la vita dei detenuti. Celle sovraffollate, file di ore per un colloquio, alimenti pessimi, condizioni igieniche rischiose, violenze fisiche e psicologiche: questa la  condizione disumana generata dalle carceri in Italia, denunciata nel docufilm dai familiari dei detenuti.

Una madre racconta con uno sguardo e un volto segnati da un dolore inguaribile, ma con la determinazione di chi vuole conoscere la verità e avere giustizia, del misterioso suicidio del figlio, avvenuto in carcere. Il figlio aveva chiesto più volte un trasferimento e si sarebbe suicidato con strumenti, tra cui una lametta, procurati in modo inspiegabile. “La paura che i propri cari non riescano a sopportare la sofferenza della detenzione, e si suicidino in carcere è il sentimento più forte che angoscia i familiari” – spiega Maurizio Braucci, co- sceneggiatore di Gomorra.

Le compagne dei detenuti crescono i figli con l’aiuto di amici e parenti, organizzando ad esempio tombolate per guadagnare pochi euro a serata. Una donna non riesce a negare che  quando il proprio uomo è detenuto, e non si hanno soldi sufficienti per mantenere la famiglia è più facile ottenere aiuto dalla camorra che dallo Stato. Maddalena confida di essere “ancora innamorata” del suo compagno, nonostante quest’ultimo  abbia trascorso gli ultimi anni della sua vita in carcere.

Il documentario ha suscitato dibattito anche nelle aule del Palazzo di giustizia, e un frammento verrà proiettato nella prossima puntata del programma di rai Tre “Presa diretta”.

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