“Depilando Pilar” , il noir italiano di Andrea G. Pinketts
NAPOLI (di Federica Bertocco) – Una “chanson de geste”. È cosi che si può definire il ciclo di libri di Andrea G. Pinketts, pirotecnico romanziere della noir italiana, che dal 1994 si rinnova all’attenzione dei lettori, ogni volta sempre più stucchevole di atmosfere, odori e sapori. Anche questa volta protagonista è Lazzaro Santandrea, il solito investigatore involontario, ironico e amaro alter ego dell’autore, alle prese con una nuova avventura : “Depilando Pilar” (Mondadori Editore). Un Settembre milanese del governo Prodi fa da cornice ad un quadro dipinto di un’ oscura catena di omicidi, tutti colori della stessa tavolozza : “un bambino, un taxista, un delitto istigato”; insomma un’infallibile calamita per uno come Lazzaro. A raccontare e sconvolgere i piani, ecco i continui e più strani problemi di ogni giorno che, intricati dalla presenza di due donne diverse, ma accomunate da un passato difficile, lo guideranno nella conoscenza di un mitomane figlio presunto ed una improbabile patologia contratta; Quasi come se a questo inferno mancasse la scintilla, Lazzaro decide di aiutare una taxista ricercata, socialmente colpevole d’innocenza. Nella fattispecie, coprotagonisti immancabili sono i suoi amici di sempre Pogo il Dritto e De Sade, il socio fedele Gilles Regard e la coppia di giornalisti Alice e Montoya, che lo accompagneranno nel suo trascendentale percorso verso qualcosa di inaspettato. Di Pilar nulla si può dire, esplicito ordine dell’autore; sarà lui, in prima persona, a guidare passo per passo il lettore alla denudazione del curioso e “peloso” personaggio. Il tutto si sposa con una minuziosa descrizione di posti, persone e stati d’animo, proiettando il lettore all’interno del libro e, come da copione, anche in questo romanzo Pinketts utilizza una sottile ironia strappa sorrisi, condita da una giusta e mai volgare malizia. “Depilando Pilar” rappresenta il diciassettesimo atteso regalo per gli appassionati del genere e non solo.