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De Luca come de Magistris, ma non per stampa e PD

NAPOLI (di Maurizio Scialdone) – Vincenzo de Luca, Sindaco di Salerno è stato condannato in primo grado per reato di Abuso d’Ufficio. Probabile la sospensione della carica di Sindaco. “L’accusa verteva sulla nomina del “project manager” da parte mia, in qualità di commissario di governo per un termovalorizzatore nel 2008“, località Cupa Siglia, periferia di Salerno. Queste le parole di De Luca per spiegare il reato per il quale è stato condannato in primo grado. De Luca, continuando, dice che darà battaglia, proprio come fece de Magistris all’indomani della sentenza di condanna (sempre in primo grado) del settembre dello scorso anno. Insomma, sembra che il Primo Cittadino di Salerno voglia ripercorrere le stesse strade intraprese qualche mese fa dal Primo Cittadino di Napoli.

Luigi de magistrisLe due storie, a parte il voto popolare, non hanno praticamente nulla in comune. De Luca certamente non fa impazzire i vertici del partito che starebbero pensando a candidature “migliori” e questa condanna potrebbe sciogliere parecchi nodi sulle primarie nel PD in vista del voto di maggio. Inoltre de Magistris è stato condannato per una vicenda accaduta parecchio prima della sua elezione, quindi chi lo ha votato conosceva bene la sua storia, De Luca, invece, avrebbe commesso il reato durante il mandato. Anche il tipo di reato è comunque profondamente diverso. Ma il punto, infondo, non è neanche questo. Il punto sono le reazioni della stampa da sempre vicina al PD e il comportamento stesso del PD.

Tanto per cominciare, forse la prima cosa da considerare sarebbe la vicenda umana. In entrambi i casi. Ma niente da nessuno…

Il 26 settembre L’Espresso on line uscì titolando: “Luigi de Magistris, il sindaco è stato scassato. La fine berlusconiana dell’ex pm condannato“. Nell’articolo Susanna Turco lo descriveva come un uomo ormai al tramonto della propria avventura politica. Per ora dall’Espresso, passate 24 ore, su De Luca neanche la notizia in home page.

La Repubblica.it, Dario del Porto, invece, anche se con titoli meno roboanti, ricordava nell’ordine; l’applicazione della legge Severino, una nota dell’allora presidente della Giunta delle elezioni delle immunità parlamentari del Senato, Dario Stefàno, per il quale era chiara ed evidente l’applicazione della legge Severino ed un tweet dell’immancabile Antonio Bassolino.

Per De Luca su Repubblica.it, dopo aver riportato le motivazioni della sentenza e fatto riferimento alla solita, ancorchè stucchevole, tiritera sulla legge Severino, sono partite le considerazioni interne al PD. Nessuna intervista a fini dicitori, men che meno riferimenti a cinguettii dell’uomo di Afragola. Anzi. si riporta con solerzia la solidarietà dal PD al Sindaco De Luca che dichiara di non voler mollare.

A questo punto però la domanda nasce spontanea: vedremo per De Luca lo stesso teatrino del PD che si scatenò per la condanna di de Magistris? Sentiremo richieste di dimissioni immediate? Qualcuno che vuole andare a Salerno a staccare la spina a De Luca? Deliranti proposte di esilio? Chiederanno il rinvio delle Regionali, come chiesero il rinvio di quelle della città Metropolitana? De Luca come Berlusconi? Qualche laconico dolomitico cinguettio? Con ogni probabilità non sentiremo niente di tutto questo. Forse qualcuno chiederà le dimissioni, ma sarà una voce isolata (all’interno del PD, s’intende).

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