Colpo ai clan Ferretti e Cipolletta: 27 arresti a Pomigliano d’Arco
Un duro colpo alla criminalità organizzata è stato inferto a Pomigliano d’Arco con un’operazione che ha portato all’arresto di 27 persone, tra cui quattro minori. L’azione delle forze dell’ordine ha colpito i clan Ferretti e Cipolletta, smantellando un sistema criminale radicato nel territorio e dotato di una violenza efferata. Il sindaco Raffaele Russo, nei mesi scorsi, aveva dichiarato che la malavita organizzata non fosse più presente a Pomigliano. Un’affermazione smentita dai fatti e sottolineata con fermezza dal procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, durante la conferenza stampa successiva all’operazione: “È evidente che il primo cittadino sbagliava. Non solo la camorra a Pomigliano c’è, ma è anche molto violenta e pericolosa. La prova sta nelle decine di capi di imputazione, come stese, usura, estorsioni. I vertici di queste due famiglie comunicavano dal carcere attraverso telefoni cellulari introdotti illegalmente nel penitenziario”.
A colpire particolarmente è la presenza di quattro minorenni tra gli arrestati. Ragazzi talmente coinvolti nel clan da tatuarsi il nome dell’organizzazione sul polso, segno di una devozione criminale radicata. “È una testimonianza della fascinazione della camorra su questi ragazzi”, ha spiegato Patrizia Imperato, procuratrice dei minori. “A loro sono contestate diverse rapine e nel compimento delle stesse indugiavano nell’uso delle armi per mostrare il loro potere”. L’elenco dei reati contestati agli arrestati è lungo e allarmante: associazione di tipo mafioso, tentata estorsione, estorsione, detenzione e porto di armi, pubblica intimidazione con uso di armi, incendio, tentato omicidio, ricettazione, associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, detenzione a fini di spaccio di droga, accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti, rapina, usura e sequestro di persona.
Le indagini hanno rivelato un’organizzazione criminale ben strutturata e con numerose armi a disposizione. “Anche le associazioni anti-racket segnalavano episodi estorsivi, ma nessun imprenditore locale ha mai denunciato”, ha sottolineato il comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Castello di Cisterna, che ha guidato l’operazione. “I clan Ferretti e Cipolletta erano agguerriti e pronti a difendere il loro potere con la violenza”.
A colpire particolarmente è la presenza di quattro minorenni tra gli arrestati. Ragazzi talmente coinvolti nel clan da tatuarsi il nome dell’organizzazione sul polso, segno di una devozione criminale radicata. “È una testimonianza della fascinazione della camorra su questi ragazzi”, ha spiegato Patrizia Imperato, procuratrice dei minori. “A loro sono contestate diverse rapine e nel compimento delle stesse indugiavano nell’uso delle armi per mostrare il loro potere”. L’elenco dei reati contestati agli arrestati è lungo e allarmante: associazione di tipo mafioso, tentata estorsione, estorsione, detenzione e porto di armi, pubblica intimidazione con uso di armi, incendio, tentato omicidio, ricettazione, associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, detenzione a fini di spaccio di droga, accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti, rapina, usura e sequestro di persona.
Le indagini hanno rivelato un’organizzazione criminale ben strutturata e con numerose armi a disposizione. “Anche le associazioni anti-racket segnalavano episodi estorsivi, ma nessun imprenditore locale ha mai denunciato”, ha sottolineato il comandante del nucleo investigativo dei carabinieri di Castello di Cisterna, che ha guidato l’operazione. “I clan Ferretti e Cipolletta erano agguerriti e pronti a difendere il loro potere con la violenza”.