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Campania: 180mila firme raccolte per il referendum contro l’Autonomia Differenziata

In Campania, la raccolta firme per indire un referendum abrogativo contro l’Autonomia Differenziata ha raggiunto quota 180mila, fra cartacee e online, grazie anche al riconoscimento elettronico. Il successo della mobilitazione è stato definito “enorme” da Sergio D’Angelo, consigliere comunale di Napoli, che ha sottolineato come la proposta di legge voluta dal ministro Calderoli, secondo molti critici, rischi di peggiorare le condizioni del Sud e di istituzionalizzare le disuguaglianze territoriali.

Le criticità dell’Autonomia Differenziata

D’Angelo si è espresso duramente contro la riforma, affermando che “l’Autonomia di Calderoli non solo peggiorerebbe le condizioni di vita al Sud, ma legalizzerebbe le disuguaglianze”. Secondo il consigliere, la riforma avvantaggerebbe in modo sproporzionato le regioni del Nord, storicamente più ricche. “Se non fossero avvantaggiate le regioni più ricche, perché la Lega avrebbe imposto l’Autonomia differenziata? Non certo per favorire il Sud,” ha affermato, evidenziando come le politiche attuali continuino a privilegiare le aree settentrionali.

La posizione del Governo

Anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata oggetto delle critiche di D’Angelo, che ha contestato la narrazione secondo cui l’arretratezza del Mezzogiorno sarebbe esclusivamente frutto di cattiva amministrazione locale. “Facciamo finta che abbia ragione,” ha commentato ironicamente, “come la mette con quelle regioni del Sud governate dalla destra che presentano le stesse condizioni delle altre? Sono incapaci anche i suoi amministratori? O forse siamo geneticamente incapaci noi meridionali?” D’Angelo ha poi fatto riferimento alle scelte economiche e industriali dell’Italia che, secondo lui, hanno sempre privilegiato il Nord. “La verità è che la storia di questo Paese, le sue politiche economiche, le sue scelte industriali e infrastrutturali hanno sempre favorito il Settentrione a discapito del Sud,” ha dichiarato, sottolineando come sia necessario agire per cambiare questo stato di cose.

La mobilitazione per il referendum

Il referendum abrogativo, previsto dall’articolo 75 della Costituzione, rappresenta per molti un’opportunità per ribaltare questa situazione. Affinché la consultazione possa essere proposta, sono necessarie 500mila firme oppure la richiesta di cinque Consigli regionali. La raccolta firme in Campania è un segnale forte di dissenso verso una riforma che potrebbe acuire ulteriormente il divario tra Nord e Sud. D’Angelo ha lanciato un appello alla partecipazione attiva: “Noi possiamo e dobbiamo fare una sola cosa: andare a votare in massa al referendum e vincerlo. Solo così potremo garantire finalmente ai nostri territori uguaglianza e diritti che oggi ci sono negati”.

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