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Anteprima alla Feltrinelli di Napoli: “Le mani insanguinate” di Maurizio De Giovanni

NAPOLI (di  Eleonora Posabella) – Solo posti in piedi per i pochi ritardatari, perché alla Feltrinelli di Piazza De Martiri a Napoli, gremita di gente, ha luogo la presentazione in anteprima dell’ultimo lavoro di Maurizio De Giovanni, il libro in questione si intitola “Le mani insanguinate” ed è un’ antologiaMaurizio De Giovanni di racconti noir, edita da Edizioni 100 autori vecchia conoscenza dello scrittore napoletano.

De Giovanni arriva puntualissimo accompagnato dalla moglie Paola Egiziani, autrice della prefazione del nuovo libro, nonché prima lettrice degli scritti che prendono vita dall’immaginazione di De Giovanni, che a suo dire visiona, corregge e critica. E’ difficile comprendere i tempi e i meccanismi della produzione di De Giovanni, poiché tutto avviene in modo rapido e incessante, capace di astrarsi dalla confusione di tutti i giorni anche solo per poche ore, l’autore utilizza tutti i momenti anche i più scomodi della propria quotidianità, per dare sfogo alla fantasia in maniera spontanea, sempre accompagnata dalla revisione della moglie Paola.

E’ così che nasce anche la raccolta di racconti, presentata oggi, un’ insieme di vicende, che ha come filo conduttore quello del crimine, ma che si dimostra davvero eterogeneo in quanto a lunghezza e tematiche affrontate, come sottolineato dall’ editore Pietro Valente. Il racconto ed in particolare la narrazione di queste breve storie rappresentano per l’autore una sorta di album fotografico, poiché portano alla memoria i diversi momenti di questa nuova avventura di scrivere.

L’approccio stesso al racconto è in realtà totalmente diverso rispetto alle modalità di produzione di un romanzo, ci spiega De Giovanni, sia per chi lo scrive che per chi lo legge, non c’è modo di entrare in contatto con la personalità di tutti i protagonisti e delle relative peculiarità così come dei luoghi e dei tempi in cui si materializza la trama; d’altro canto il racconto ha per sua caratteristica quella di mirare al finale, in virtù del quale tutto è concesso, poiché è il finale stesso a giustificare tutto quanto è stato detto prima.

Nel corso del pomeriggio diverse e magnifiche sono le letture tratte dal libro e drammatizzate dal talento dell’ attrice Tina Femiano, ospite anche lei alla Feltrinelli, alcune di queste sono liberamente ispirate a fatti di cronaca realmente accaduti, rielaborati secondo la sensibilità dell’ autore napoletano, è il caso di “Piccolo Francesco”, la durissima e allo stesso tempo tenerissima storia ispirata dalla prematura morte del bimbo di Sant’Anastasia, ucciso a soli due anni per mano della distrazione del padre. Tutti i personaggi originati dalla genialità di De Giovanni ognuno secondo i propri tratti distintivi gridano forte contro l’indifferenza e la normalità costituita dalla violenza, protagonista nella vita quotidiana di tutti noi, la quale secondo lo scrittore sarebbe aggravata dalla troppa esposizione alle false verità raccontate da fiction e film.

Dopo le numerose domande da parte dei presenti, De Giovanni procede come da rito ad autografare le copiose riproduzioni dei suoi lavori, ma non lo fa con diligenza, bensì con il caratteristico affetto nei confronti dei suoi lettori, che da sempre lo distingue.

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