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(Video) Contro la Discarica di Quarto

(Servizio e Riprese video:Daniela Giordano – Montaggio: Carlo Maria Alfarano)

Quarto abbandonata al proprio destino. Probabilmente chiamata così per quel “quarto miglio” della Via Campana su cui è situata, la strada principale di collegamento con la famosa Pozzuoli, e che adesso verrebbe più d’associare al “Miglio verde” di Stephen King e al percorso che i condannati a morte dovevano percorrere prima dell’esecuzione. Una porzione di territorio in pieno entroterra flegreo, ma ai margini della Provincia di Napoli e di un adeguato interesse delle istituzioni regionali. Interesse che poi è risorto, non appena è stata individuata, oltre alle tante, la cava del Castagnaro, giudicata idonea all’opera di “riconversione ambientale” per lo sversamento del cosiddetto “compost fuori specifica”, in pratica, la frazione liquida della spazzatura indifferenziata.

I cittadini della località, che per inteso, geograficamente appartiene a Quarto, ma amministrativamente al Comune di Pozzuoli (dettaglio sottile, ma importante), per anni si sono sentiti abbandonati, lamentando il disinteresse dell’amministrazione puteolana ad assolvere compiti di gestione ordinaria, come la costruzione di reti fognarie e d’illuminazione stradale. Lavori a cui hanno provveduto personalmente, e con i propri soldi, pur di vivere dignitosamente.

In coerenza a questa dignità, la popolazione e l’amministrazione comunale di Quarto ha deciso all’unanimità di indire il lutto cittadino per la giornata di oggi. Una veglia funebre in onore dell’Ambiente condannato a morte, in segno di protesta alla convocazione in Prefettura, giovedì 15 marzo, della riunione del Comitato Provinciale ordine e sicurezza, per discutere con le istituzioni locali i dettagli tecnici per l’apertura del sito. Attività commerciali, scuole e uffici pubblici, tutti fermeranno la propria attività per scendere in piazza contro l’apertura della discarica e rifiutare ogni sorta di mediazione, senza “se” e senza “ma”.

Il sito sarà aperto a pochi metri dalla Montagna Spaccata, quella che storicamente costituisce uno degli esempi migliori d’ingegneria stradale romana perché, all’epoca e con coraggio, il varco fu aperto proprio per poter passare sulla via Consolare Campana e migliorare gli spostamenti. Di questi tempi, anziché tutelare e valorizzare il meraviglioso patrimonio archeologico di queste terre, assisteremo soltanto a un’opera di killeraggio ambientale.

Appena una settimana fa, eravamo al concerto organizzato nella cava. L’intenzione era dimostrare che il suolo sul quale poggiavamo i piedi poteva essere sfruttato in modo alternativo. Non solo una denuncia di ciò che illegalmente è stato già fatto, ma un’occasione per riprendere possesso del territorio d’appartenenza e del quale la cittadinanza, l’unica, s’è sempre occupata.

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