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Ucraina-USA, firmato memorandum sulle terre rare: primo passo verso un accordo strategico. Mentre Mosca frena su una tregua

In un contesto di crescente tensione e tentativi di dialogo, l’Ucraina e gli Stati Uniti hanno ufficializzato la firma di un memorandum d’intesa che apre la strada a un futuro accordo strategico per l’estrazione e la gestione delle terre rare in territorio ucraino. L’annuncio è stato dato ieri dal governo ucraino, confermando l’appoggio diretto del presidente americano Donald Trump, che ha dUcraina, Stati Uniti, terre rare, memorandum, guerra Russia-Ucraina, trattative di pace, Moscaefinito l’intesa “un passo storico verso l’indipendenza energetica dell’Occidente”. Il memorandum, che prevede cooperazione tecnica, investimenti statunitensi e trasferimento di know-how, punta a sfruttare le ricche risorse minerarie ucraine, in particolare i giacimenti di terre rare – fondamentali per tecnologie avanzate, industrie della difesa, energie rinnovabili e produzione elettronica. L’accordo, secondo fonti vicine alla Casa Bianca, potrebbe essere formalizzato già la prossima settimana, chiudendo una trattativa iniziata mesi fa e bloccata in passato da tensioni politiche tra Kiev e Washington.

In parallelo, i diplomatici statunitensi Rubio e Witkoff si trovano a Parigi per avviare, insieme ai partner europei, un primo tavolo tecnico per la definizione di un possibile piano di pace. Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, è stato informato dell’esito dei primi colloqui, mentre da Mosca si continua a esprimere “apertura al dialogo”, pur senza concessioni. Le trattative sono ancora in una fase preliminare e non si esclude l’avvio di un summit multilaterale entro l’inizio dell’estate. Ma le prospettive di una tregua sembrano ancora lontane. Intervenendo all’ONU, l’ambasciatore russo ha definito “irrealistica” qualsiasi ipotesi di cessate il fuoco nelle condizioni attuali, accusando Kiev di alimentare l’instabilità. Le dichiarazioni arrivano dopo l’attacco missilistico su Sumy, che ha causato la morte di numerosi civili e ha scatenato l’indignazione internazionale. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha promesso “una risposta immediata e proporzionata”, accusando Mosca di crimini di guerra. In rete stanno circolando diversi video amatoriali che mostrano l’esplosione a Sumy, ripresa da un automobilista, alimentando l’emozione e la rabbia dell’opinione pubblica ucraina.

Fonti vicine alla presidenza ucraina hanno intanto reso note le tre condizioni che Kiev avrebbe posto per avviare un processo di pace con la Russia:

1. Ritiro completo delle truppe russe dai territori occupati dal 2022.
2. Restituzione dei prigionieri di guerra e garanzie per la sicurezza dei civili nelle zone di confine.
3. Avvio di un meccanismo internazionale per il risarcimento dei danni di guerra.

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