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Storia di un Matrimonio: una silenziosa guerra atomica

di Danilo Piscopo

“La gente ha bisogno di uova” diceva Woody Allen nel suo “Annie Hall” del 1977, in quel finale disincantato e malinconico, forte di un realismo portato all’estremo che qualcuno, forse, scambierà per amaro cinismo.

La gente ha bisogno di uova, diceva, tentando di spiegarci questa follia irrazionale a cui tutti, chi più, chi meno, sottostiamo: l’Amore.

Ma quando c’è di mezzo un matrimonio, le cose si complicano.

Ed è di un matrimonio che parliamo, quello di Charlie e Nicole, rispettivamente Adam Driver (candidato come Miglior Attore) e Scarlett Johansson (candidata come Migliore Attrice) nel film Netflix “Storia di un Matrimonio” attualmente candidato all’Oscar nella categoria “Miglior Film” e “Miglior Sceneggiatura Originale”.

Charlie è un famoso regista teatrale sposato con l’attrice Nicole, da cui ha un figlio. I due stanno attraversando problemi matrimoniali ed effettuano terapia di coppia. Il terapista che li segue suggerisce loro di scrivere su un foglio tutte le cose che all’uno piace dell’altro, ma Nicole si rifiuta di leggerle. Quando alla donna viene offerto un ruolo nel pilot di una nuova serie televisiva a Los Angeles, decide di lasciare la compagnia teatrale e di andare temporaneamente a vivere con la madre insieme al figlio. Quando Charlie arriva a Los Angeles per visitare Nicole e il figlio, gli vengono consegnati i documenti per il divorzio.

Storia di un Matrimonio è in realtà “Storia della fine di un Matrimonio”.

La storia del vortice legale del divorzio, delle parole non dette, dei compromessi che corrodono, e, infine, spezzano tutti i fragili fili che ci legano ad un’altra persona. In modo distaccato e intelligente, Noah Baumbach, regista del film, ci trasporta in quella guerra spietata fatta di piccole vendette e diatribe legali.

I due spietati avvocati divorzisti, interpretati magistralmente da Laura Dern (candidata come Migliore Attrice non Protagonista) e Ray Liotta, che il regista quasi usa come la personificazione del malessere dei nostri protagonisti; si sfidano e se ne danno di santa ragione, lasciando dietro di loro un deserto emotivo e finanziario che, in un modo o nell’altro, costringerà i due ex coniugi a dover confrontarsi (forse per la prima volta) da soli in una stanza. Una scena intensa, poche righe di sceneggiatura che, probabilmente, grondano ancora lacrime e sangue.

Una guerra atomica silenziosa, con un ritmo lento e straziante.

“Imparerai a leggere! Ti scatterà qualcosa nella testa e leggerai…” la premonizione di un padre verso i problemi di lettura del figlio. Scatterà qualcosa nella lettura di quei pensieri messi su carta dell’ex moglie, ma non nella testa del bambino. E allora tutto avrà un senso o, comunque, una spiegazione razionale.

La gente ha davvero bisogno di uova?

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