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Editoriali

Storia di (mal)costume quotidiano

NAPOLI (di Maurizio Scialdone) – Questa (Napoli) è la città nella quale si protesta per qualsiasi cosa. Che sia un evento internazionale o che sia la qualità della vita. Le colpe vengono attribuite in gran parte all’amministrazione, che siano vecchie o nuove non ha importanza, senza rendersi conto che la gran parte della colpa è proprio, invece, del (mal)costume a cui i napoletani sono abituati.Scene di ordinaria inciviltà si vedono a qualsiasi angolo di strada. C’è chi se la prende con i controlli. Bene, allora facciamo un esempio.

protesta a fuorigrottaOre 9 e 30, via Bernini,  viale Michelangelo. via Mario fiore, un lungo fiume di alluminio in seconda fila. Risultato: via Bernini bloccata, viale Michelangelo bloccata, via Mario Fiore idem. La direzione non ha importanza, tanto è arbitraria. E queste sono solo tre strade…quante strade ci sono a Napoli? Domanda retorica, perché sappiamo benissimo che il fenomeno della doppia fila è esteso a tutta la città. Quello che sappiamo dal sito del Comune di Napoli per certo è che i vigili urbani sono 1.790.

La morale comune vuole che i Vigili Urbani passino il tempo al bar, cosa assolutamente non vera (anche se i lavativi esistono i qualsiasi categoria di lavoro) per tanto non c’è adeguato controllo. Il ché fa sentire il napoletano in diritto di infrangere le regole. Facendo un rapido calcolo, ci vorrebbero un numero di Vigli urbani che sia almeno pari alla metà degli abitanti della città. E qui si parla solo della sosta in doppia fila. Ma il (mal)costume in città è ben più esteso. Dai sacchetti dell’immondizia gettati nei cassonetti fuori dagli orari consentiti, ai sensi di marcia vietati…dalle operazioni di carico e scarico fuori orario ed al centro della carreggiata, ai semafori non rispettati (e quando se ne accende uno senza avvertire, si scatena l’inferno…bah…magari c’è pure qualcuno che si aspetta una telefonata a casa). Cosa si pretende a questo punto dalle amministrazioni? Controllo? Certo…!!! Ma magari se qualcuno si prendesse la briga di stampare un opuscoletto con le regole fondamentali del vivere comune (e civile) e lo inviasse a casa di questi signori…forse non sarebbe male, visto che da soli proprio non ci arrivano.

 

 

 

 

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