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Stadio S. Paolo, danneggiamenti ad apparecchiature di sorveglianza

Stadio S. Paolo

NAPOLI – La Digos della questura di Napoli ha eseguito due misure cautelari emesse dal gip partenopeo nei confronti di due persone che hanno ricettato sofisticate apparecchiature fotografiche rubate dal centro assistenza per il sud Italia della Canon il cui titolare aveva, poco tempo prima, realizzato un nuovo sistema di video sorveglianza per lo stadio San Paolo di Napoli. In due occasioni, infatti, il 16 ottobre 2011 e poi tra il 30 e 31 gennaio 2012 c’erano state intrusioni nel laboratorio di Cerola del centro assistenza Canon, realizzando sistemi di allarme e difese passive, con il furto di apparecchiature per 350mila euro. Per gli investigatori questi episodi sono da collegarsi a danneggiamenti provocati nel corso del campionato di calcio 2011-2012 alle apparecchiature a bordo campo dello stadio che fanno parte del sistema di video sorveglianza realizzato dal titolare del centro di assistenza Canon per il comune di Napoli nel settembre 2011. L’impianto di videosorveglianza difitale realizzato per il San Paolo dall’ingegner Stefano Nasti, titolare del centro, chiamato “Kimera”, in grado di permettere la ricostruzione di quanto avviene sugli spalti, e’ stato danneggiato per ben tre volte con interventi che per gli investigatori del dirigente della Digos Filippo Bonfiglio non sono atti vandalici ne’ furti, ma parte di quadro “allarmante” di “irregolarita’ e opacita'”, scrive il procuratore aggiunto Giovanni Melillo in una nota, nella gestione delle opere di manutenzione ordinaria e straordinaria del sistema ancora in funzione nello stadio partenopeo e destinato a essere sostituito. L’indagine ha evidenziato anche tentativi non andati a buon fine di indurre Nasti ad avvalersi per la realizzazione dell’impianto di infrastrutture gia’ esistenti al San Paolo con ‘accordi’ che di fatto sarebbero stati un modo per frodare l’amministrazione comunale. Una delle persone destinatarie della misura cautelare e’ ricercata, mentre stato arrestato Vincenzo Fasano, 45 anni. Le indagini proseguono anche su altri servizi connessi alla gestione dell’impianto sportivo.

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