Sorrentino e De Laurentis al Napoli Film Festival
NAPOLI (di Daniele Pallotta) – “Gli scontri di Roma mi lasciano molti dubbi, credo ci siano stati degli infiltrati. Non dobbiamo permettere che ci raccontino delle balle” : Aurelio De Laurentis, ospite del Napoli Film Festival, non si limita a parlare di cinema, ma parla a ruota libera di vari argomenti d’ attualità. Afferma di essere convinto che la rinascita dell’Italia partirà dal sud, che ha “le vere ricchezze”, rispetto al nord ormai “scoppiato”. Parla del progetto di un nuovo stadio e promette di fare cose importanti con il nuovo sindaco di Napoli, del quale apprezza il fatto di non essere un burocrate. Rinfaccia alla destra la perenne incapacità di avere tra le sue fila registi capaci di mettersi in discussione. E lancia una proposta innovativa per la distribuzione cinematografica: fare uscire i film contemporaneamente nelle sale e nelle tv a pagamento : “sarebbe un modo per consentire a chi non può andare al cinema per diverse ragioni, di vedere il film senza aspettare mesi.”
Al mondo del cinema italiano De Laurentis non risparmia critiche, in particolare in merito all’incapacità diffusa di realizzare una buona distribuzione delle opere e all’ ostinato rifiuto dei lavoratori del cinema di fare gruppo, di “non pensare solo al proprio orticello” , ma alla collettività.
Il monito di De Laurentis ai napoletani è rivolto a resistere, e “a non vestire più abiti d’eccezione, abiti della domenica, ma quelli della regolarità, del lavoro quotidiano.”
Sorrentino e la voglia di tenerezza. Ospite della serata anche il regista Paolo Sorrentino. Tra i frammenti di film che il regista ha scelto di commentare e condividere in pubblico, due scene tratte da Toro Scatenato di Martin Scorsese e Voglia di tenerezza raccontano rapporti sentimentali timidi; insicuri : Sorrentino spiega di aver pensato alla prima scena perché lo diverte il disagio dei due personaggi e alla seconda per l’invidia di una originale sceneggiatura. Il regista prova a restare pacato, distaccato, ma i frammenti di film rievocati e che dichiara di amare, suggeriscono l’esistenza di un’ anima romantica radicata in lui. Anche l’aver chiesto di proiettare un passaggio di “otto e mezzo” di Federico Fellini, venato di suggestioni oniriche legate all’infanzia, è segnale di una sensibilità acuta e nostagica.
Invita gli spettatori a considerare il suo ultimo film, “This must be the place”, come la storia di un personaggio, dando meno importanza alla trama: “Sean Penn è un attore straordinario, il lavoro che lui ha fatto sulla voce merita di essere apprezzato vedendo il film in lingua originale.”